L’Unione Europea, con il Regolamento (UE) 2023/1115, è stata chiara: nessun prodotto legato alla deforestazione potrà più essere commercializzato nel mercato europeo. L’obiettivo è ambizioso: proteggere le foreste, combattere il cambiamento climatico e fermare un processo che, dal 1990, ha cancellato 420 milioni di ettari di boschi nel mondo. Una perdita che non è solo […]
Un investimento da cento milioni di euro per costruire un acquario su una superficie di 65mila metri quadrati, un albergo da 25 camere, con una “suite di ghiaccio”, un ristorante, un’area commerciale e un Museo del Mare. E’ in sintesi l’ambizioso progetto del consorzio “Messina World Great Marine”, associato al “Centro internazionale di Studio per la Valorizzazione del Mare e dell’Ambiente”, che punta a cambiare il volto della Fiera di Messina “per attrarre non solo visitatori e crocieristi, ma anche e soprattutto gli stessi messinesi, senza più muri o recinzioni fra la città e il mare, come avviene lungo tutti i waterfront delle principali realtà europee”. Lo racconta il quotidiano online Lettera Emme.
Un progetto che, a quanto pare, sta procedendo veloce grazie al recente Protocollo d’intesa per la valorizzazione dell’ex cittadella siglato fra il Comune e l’Autorità portuale, e all’intraprendenza dell’economista Ester Miano, titolare della società Messina’s Rebirth, che da circa 8 anni si batte per la realizzazione di un grande acquario che in un primo momento era previsto a Maregrosso.
Il centro polifunzionale si chiamerà “Acquarium Somnium” e sarà progettato dall’architetto israeliano Mor Temor (noto per il progetto del Ponte Abitato sullo Stretto di Messina) e avrà un costo compreso fra gli 80 e i 100 milioni di euro, in project financing.
L’acquario dovrebbe sorgere nei locali dell’ormai dismessa cittadella fieristica, in una delle zone più belle di Messina, a pochi metri dal punto di attracco delle navi da crociera, un terminal che già oggi conta circa 480mila presenze nel corso dell’anno. La struttura, unica nel suo genere in tutto il sud del Mediterraneo, ospiterà soprattutto fauna locale, con i pesci più tipici che popolano lo Stretto, e si avvarrà della collaborazione, fra gli altri, del biologo Francesco Turano.