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Istruzione e mondo del lavoro, due mondi ancora distanti. Ancora di più in un territorio come quello messinese che non ha un solido tessuto imprenditoriale. Qualcosa però sta lentamente cambiando. A luglio il governo Regionale ha destinato sette milioni di euro per favorire l’incontro tra scuola e impresa e accompagnare i giovani dai 15 ai 25 anni a conseguire un diploma o una qualifica professionale attraverso un percorso didattico integrato all’attività lavorativa con la stipula di un contratto di apprendistato di primo livello. Il termine per aderire all’iniziativa, con l’iscrizione al Catalogo di Istituti ed Enti che propongono questi percorsi, in raccordo con le aziende, scade il 31 marzo, ma finora solo quattro scuole del messinese hanno risposto. “Sono quelle che hanno un rapporto radicato con le imprese e comunque dipende molto dal tipo di mission che si danno i dirigenti scolatici”, spiega Carmelina Maimone consulente Anpal, l’Agenzia nazionale politiche attive del lavoro, che segue le scuole iscritte nel Catalogo dell’offerta formativa, nello sviluppo dei progetti.
E’ una fase più avanzata rispetto ai percorsi di alternanza, serve ad incentivare l’occupazione e contrastare la dispersione scolastica. “Dovrebbe essere una misura appetibile, invece sembra poco apprezzata nonostante le agevolazioni fiscali che vengono concessi all’impresa che sottoscrive il contratto- dice la funzionaria della Camera di Commercio di Messina Agata Denaro. Da qui la necessità di organizzare una serie di laboratori per veicolare informazioni coinvolgendo oltre le scuole e le imprese anche le associazioni di categoria”. Ogni incontro si occupa di un settore, dopo la il turismo e la nautica il prossimo “laboratorio” organizzato dalla Camera di Commercio farà incontrare gli istituti tecnici per geometri con le imprese edili, un settore considerato da sempre trainante.
In provincia di Messina coinvolti 10 studenti negli ultimi sei mesi
In provincia di Messina, negli ultimi sei mesi, 10 studenti hanno intrapreso questa esperienza che li porterà al diploma svolgendo una parte del monte ore didattico in un azienda di settore. Il 50% di questi contratti sono stati stipulati nel Comune capoluogo, dagli studenti dell’Istituto nautico Caio Duilio. “Direi che è un buon risultato,- dice l’esperta Maimone- frutto di un lungo processo nato con le esperienze di alternanza scuola lavoro. E’ una forma innovativa di contratto e c’è bisogno di tempo per fare superare le resistenze e diffondere un nuovo tipo di cultura.” Quasi un modello è l’esperienza del Nautico. “Questa estate abbiamo chiesto di essere inseriti nel Catalogo, a dicembre abbiamo stipulato due contratti con la Nautica Giordano srl di Furnari, -dice la dirigente scolastica del Caio Duilio Maria Schirò. Adesso c’è un protocollo di intesa con la Comet e Marina del Nettuno, per altri tre ragazzi. Continuiamo a lavorare per attivarne altri entro marzo. Stiamo facendo un “porta a porta” con le consulenti Anpal presso le aziende per spiegare i vantaggi che ci sono per le imprese, per le scuole, per gli studenti e quindi alla fine per l’intero territorio. Le aziende hanno interesse a contribuire alla formazione di figure professionali rispondenti alle esigenze del mercato del lavoro. Siamo stati i precursori in questo approccio scuola – lavoro, ci crediamo molto anche perché la qualità dell’istruzione offerta si misura con la ricaduta occupazionale. Qualche anno fa infatti, con un progetto di alternanza molto articolato con Intermarine, ex Rodriguez, abbiamo coinvolto 10 ragazzi in uno stage che si è prolungato per tutta l’estate. L’azienda ha avuto modo di valutare gli studenti in attività di bordo e dopo il diploma 4 di loro sono stati assunti. Due a Messina e due a Sarzana. E’ successo anche con la Grimaldi e Caronte & Tourist. Con quest’ultima c’è un rapporto storico di collaborazione anche per l’assegnazione ogni anno di borse di studio a chi consegue il diploma con il massimo dei voti. Oltre il premio in denaro è importante lo stage di alcuni mesi che viene previsto a bordo delle navi”.
L’Iscrizione al Catalogo consente agli Istituti scolastici e agli Enti ( è questa la novità rispetto al passato) di usufruire di un “buono di apprendistato” fino a 10mila euro. Un contributo fino a tremila euro è previsto anche per le aziende che hanno anche notevoli sgravi contributivi e previdenziali. “Nel supporto alle istituzioni scolastiche per lo sviluppo dei percorsi di Apprendistato, Anpal servizi ha un ruolo strategico, -dice Maimone-. Una volta attivato il contratto di apprendistato le scuole devono comunicarlo alla Regione. Dopo le verifiche viene pubblicato il provvedimento di ammissione al contributo e da quel momento scuola e azienda lo possono richiedere. In Sicilia, dal 2015 (da quando è partito a livello sperimentale ), sono stati avviati 285 contratti di apprendistato di primo livello, se ne sono conclusi con il conseguimento del diploma 135. Ne rimangono 150 ancora attivi ed altri sono in fase di avvio”.
Carmelina Maimone non può però non parlare della protesta delle ultime settimane degli operatori dell’ Anpal, ente strumentale del Ministero del lavoro, per il 60% precari, assunti con contratto a tempo determinato o a collaborazione, che rischiano di disperdersi nell’esercito di “navigator” che il Governo vuole assumere per accompagnare, nella ricerca del lavoro, i fruitori del reddito di cittadinanza. “Si parla di seimila persone che si vorrebbero assumere, sempre con forme contrattuali precarie. Perché non stabilizzare invece la nostra posizione che si trascina per alcuni da 18 anni – dice la consulente. Ci sono delle professionalità che potrebbero essere utili in questa fase e che non vanno sprecate ”