L’Unione Europea, con il Regolamento (UE) 2023/1115, è stata chiara: nessun prodotto legato alla deforestazione potrà più essere commercializzato nel mercato europeo. L’obiettivo è ambizioso: proteggere le foreste, combattere il cambiamento climatico e fermare un processo che, dal 1990, ha cancellato 420 milioni di ettari di boschi nel mondo. Una perdita che non è solo […]
Nasce una nuova opportunità per risolvere le controversie sui prodotti finanziari. Da lunedì 9 gennaio sarà al lavoro l’Arbitro per le Controversie Finanziarie, istituito presso la Consob con delibera n. 19602 del 4 maggio 2016, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 116 del 19 maggio 2016 – che ha adottato anche il regolamento dell’Arbitro. Un nuovo organismo collegiale a cui potranno essere sottoposte le controversie (fino ad un importo massimo richiesto di 500.000 euro) relative alla violazione degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza e trasparenza cui sono tenuti gli intermediari nei loro rapporti con gli investitori.
Il nuovo sistema di risoluzione extragiudiziale delle controversie è caratterizzato dall’adesione obbligatoria degli intermediari e dalla natura decisoria della procedura, in analogia all’ Arbitro bancario finanziario (ABF) presso la Banca d’Italia. L’obiettivo è quello di fornire un efficace strumento di tutela diretta degli interessi degli investitori.
L’accesso all’Arbitro è del tutto gratuito per l’investitore e sono previsti ridotti termini per giungere a una decisione (90 giorni dal completamento del fascicolo).
Potranno essere sottoposte all’Arbitro le controversie (fino ad un importo richiesto di 500.000 euro) relative alla violazione degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza e trasparenza cui sono tenuti gli intermediari nei loro rapporti con gli investitori nella prestazione dei servizi di investimento e di gestione collettiva del risparmio; potranno essere presentate anche controversie che riguardano i gestori dei portali di equity crowdfunding.
L’Arbitro, nato sulla scia di una direttiva comunitaria, si propone come alternativa, rapida e a costo zero, alle vie legali. Le decisioni dovranno essere prese entro il termine massimo di sei mesi ed anche gli eventuali rimborsi saranno erogati in tempi ragionevolmente brevi, senza dover sopportare costi di alcun tipo.