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Inclusione finanziaria, a Palermo la Global Thinking Foundation indica la strada

L’alfabetizzazione finanziaria può prevenire la violenza economica e offrire occasioni di sviluppo grazie all’inclusione finanziaria e sociale diffusa sul territorio. Un concetto semplice da applicare se si comprende che “solo attraverso l’acquisizione di competenze e la diffusione delle informazioni è possibile modificare l’approccio con cui si interviene nei contesti più difficili”.

Un tema affrontato nel corso del convegno “Quando l’educazione finanziaria aiuta a prevenire l’isolamento economico”, tenutosi giovedì 9 maggio nel teatro del Liceo Linguistico “John Maynard Keynes“, in via Marchese Ugo 6, a Palermo.
Un evento nell’ambito del progetto FOCUS SUD 2019-2021 e che proseguirà con numerose attività formative tra cui i corsi “Donne al Quadrato” di educazione finanziaria gratuita dedicato proprio alle donne. Praticamente donne che aiutano altre donne: donne per le donne.

Una squadra composta da una trentina di docenti che offrono la loro esperienza e le loro competenze gratuitamente in tutta Italia a donne che vivono un momento di difficoltà legato alla crisi economica, che affrontano situazioni familiari complesse, che vogliono assumere un ruolo da protagoniste consapevoli rispetto alle proprie scelte di vita, che desiderano rimettersi in gioco sul piano professionale.

A promuovere il convegno, moderato da Fabrizio Capanna, CEO Scuole Internazionali srl., è stata “Global Thinking Foundation”, fondazione no-profit che sostiene progetti e iniziative di alfabetizzazione finanziaria, in collaborazione con “Keynes Institute” e Assiom Forex Banca D’Italia.

“Un grande privilegio partecipare a questo evento – ha detto, salutando i presenti, Elisabetta Civiletto, preside del Liceo “Keynes Institute –. Il patrocinio dato dal Comune e l’apprezzamento dato dal sindaco di Palermo a questa iniziativa dimostra che scuola e città possono lavorare coordinandosi per la crescita sociale, culturale ed economica. Questo, in un panorama europeo attento a tematiche che riguardano la cittadinanza attiva, ma anche lo spirito d’iniziativa e di imprenditorialità, competenze chiave verso le quali la scuola lavora costantemente”.

Il Comune di Palermo, è stato rappresentato in questa occasione da Concetta di Benedetto, responsabile delle Pari opportunità e del Contrasto alla Discriminazione.
“I giovani di oggi sono uguali a tutti i giovani di tutte le epoche. Forse per noi, – ha detto Di Benedetto – adulti di oggi, sembrano diversi sol perché noi non sogniamo più. È vero che il futuro che loro sognano noi glielo stiamo rendendo inaccessibile. Io mi occupo di Pari Opportunità ma anche di Politiche Giovanili e per questo vado spesso nelle scuole. Mi sento in colpa quando chiedo cosa vogliono fare da grandi e mi rispondono che non lo sanno. Essere giovani e adolescenti in una società come la nostra richiede uno sforzo maggiore, anche perché i ragazzi sono lasciati preda, ostaggio di meccanismi che non fanno capire loro come vanno determinate cose. Oggi si dialoga solo attraverso i social, non riconoscendo che la scuola è l’agenzia educativa per eccellenza dopo la famiglia. Quest’ultima, però, non è abituata a dialogare con la scuola in quanto non la ritiene contenitore privilegiato per i propri figli. Dobbiamo, poi, imparare a condividere e convivere con situazioni di disagio oggi sempre più dilaganti. Noi adulti dobbiamo interrogarci ed essere consapevoli che il mondo è nelle mani dei giovani che hanno il diritto di esprimere se stessi e imparare, ma dobbiamo insegnare loro a non avere vergogna di ciò che pensano”.

Problematiche che forse andavano discusse prime, dicono relatori, ma che oggi chiamano in causa più soggetti. Tutti decisi a trovare le riposte adeguate partendo da una serie di considerazioni: siamo l’ottava potenzia industriale al mondo, quinti come risparmio familiare, ma al 58° posto per cultura finanziaria. Cerchiamo, quindi, di risalire questa classifica, dimostrando che ce la possiamo fare. Un contributo ancora più concreto giunge dalla Banca d’Italia che, nel 2017, ha condotto un’indagine sul livello di alfabetizzazione e le competenze adulti.

“L’esigenza da cui siamo partiti – ha riferito Milena Cardella, referente regionale per l’Educazione Finanziaria Banca d’Italia della sede di Palermo della Banca d’Italia – è nata dal fatto che la cultura finanziaria degli italiani si pone si ma livello inferiore rispetto ad altri paesi. Sono state intervistate circa 25mila persone tra 18 e i 79 anni adottando, per condurre questa indagine, quelli che sono i livelli previsti dall’ Ocse per effettuare adeguati confronti. Sono state indagate le conoscenze, i comportamenti, l’attitudine a effettuare delle scelte orientate verso il lungo periodo. Sulla base di queste domande, attraverso l’erogazione di un questionario, è risultato un quadro che pone l’Italia all’ultimo posto tra i paesi dell’Ocse”.

Quadro per certi aspetti sconfortante che, proprio per questo, ci deve fare pensare a strategie che guardino alla complessità della situazione. Per esempio, partendo proprio dall’universo femminile.
“Le donne ancora oggi, nonostante i passi avanti che sembrava si fossero compiuti tra gli anni ‘90 e il nuovo secolo – ha affermato in conclusione Claudia Segre, presidente di “Global Thinking Foundation” – restano relegate a ruoli tradizionali e, anche in una prospettiva di emancipazione, continuano a esercitare marginalmente la propria libertà di scelta, in una dinamica di violenza economica che è l’innesco più subdolo usato per isolare una donna facendole perdere l’indipendenza. Noi siamo entusiasti di approdare a Palermo con il nostro progetto “D2 – Donne al Quadrato”, che sta rispondendo a una molteplicità di richieste sul territorio nazionale, da Nord a Sud, confermando una sensibilità diffusa alle tematiche di alfabetizzazione finanziaria. Con questo progetto abbiamo coinvolto un team di 40 donne di valore e di grande esperienza, che hanno fin da subito accettato la sfida di impegnarsi in qualcosa di fattivo per altre donne che vivono un momento di difficoltà e desiderano rimettersi in gioco”.
Altro partner dell’evento è stata la LIFE and LIFE, Organizzazione Umanitaria Internazionale che opera nel campo della cooperazione locale e internazionale. È l’ente capofila della “Rete Territoriale Antiviolenza Amorù”, progetto sostenuto da Fondazione CON IL SUD che si rivolge alle donne bisognose di aiuto in quanto vittime di violenze. Nella sua sede, bene confiscato alla mafia, ha attivato uno sportello di ascolto – terzo dopo quello di Altavilla Milicia e Villabate – nel quale le donne possono trovare supporto sociale, psicologico, legale e lavorativo.
“Un percorso importante per creare nuove prospettive di vita a coloro che entrano in contatto con la nostra realtà – aggiunge Valentina Cicirello, vicepresidente di LIFE and LIFE -. Ora, insieme a Global Thinking Foundation, avvieremo ulteriori percorsi formativi per dare proprio alle donne l’opportunità di sviluppare talenti e immettersi in maniera professionale nel mercato del lavoro”.

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