L’Unione Europea, con il Regolamento (UE) 2023/1115, è stata chiara: nessun prodotto legato alla deforestazione potrà più essere commercializzato nel mercato europeo. L’obiettivo è ambizioso: proteggere le foreste, combattere il cambiamento climatico e fermare un processo che, dal 1990, ha cancellato 420 milioni di ettari di boschi nel mondo. Una perdita che non è solo […]
I Comuni siciliani hanno ancora pochi giorni a disposizione per presentare la domanda per chiedere l’inserimento del proprio territorio in una delle due Zes, le Zone economiche speciali istituite dal governo Musumeci. Il termine per le istanze – che devono essere indirizzate al dipartimento delle Attività produttive – è lunedì 9 settembre. Sono 462 gli ettari ancora da attribuire. Mentre sono già stati identificati e delimitati i 1.690 della “Zes Sicilia occidentale” e i 3.422 della “Zes Sicilia orientale”.
«Si tratta – sottolinea il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci – di un’opportunità straordinaria per creare sviluppo e un’economia forte nei nostri territori che potranno in tal modo offrire alle aziende condizioni vantaggiose per gli investimenti attraverso il credito d’imposta, gli sgravi fiscali, le agevolazioni sul lavoro e gli ammortamenti».
Nelle candidature specifico riferimento a una delle due Zes
Le candidature dovranno fare specifico riferimento a una delle due Zes e le aree, obbligatoriamente non residenziali, dovranno configurarsi come porto, retro-porto anche di carattere produttivo e aeroportuale, piattaforma logistica o interporto. Spetterà all’ente proponente dimostrare che l’area candidata possegga un nesso economico funzionale con l’area portuale. Tra i criteri di preferenza, in fase di valutazione delle domande, la presenza di uno snodo ferroviario, di parcheggi e di illuminazione pubblica.
«E’ uno strumento – conclude il governatore Musumeci – che abbiamo messo a punto con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati. Dopo che il precedente governo lo aveva praticamente ignorato. Passa anche da qui la difficile sfida per colmare il gap che ancora esiste tra il Nord e il Sud del Paese».
L’avvio delle Zes è molto atteso dagli imprenditori siciliani i quali ritengono che la partenza delle Zone economiche speciali possa attrarre nuovi investimenti nell’isola. Di fatto, però, tra i tecnici c’è chi storce il naso. A una prima lettura delle misure previste, secondo alcuni, non vi sarebbero poi così tanti vantaggi aggiuntivi rispetto a quelli già in essere.
Gela, Sicindustria: “Inserire aree dismesse Eni nella Zes”
“Estendere il perimetro della Zes di Gela anche all’area retroportuale e a quelle dismesse all’interno della raffineria Eni e delle zone D2, lungo la Gela-Catania”. È questa la richiesta inoltrata oggi da Gianfranco Caccamo, reggente di Sicindustria Caltanissetta, al tavolo convocato dal vicesindaco di Gela, Terenziano Di Stefano. L’obiettivo è di chiedere alla Regione l’ampliamento della perimetrazione locale. Lunedì scadrà il termine per partecipare al bando che mette a disposizione altri 462 ettari mentre sono già stati identificati e delimitati i 1.690 della “Zes Sicilia occidentale” e i 3.422 della “Zes Sicilia orientale. “Il confronto di oggi – aggiunge Caccamo – è stato importante. L’obiettivo deve essere quello di attrarre investimenti soprattutto in zone che hanno già un’alta vocazione all’industria e Sicindustria sta dando il proprio contributo in tal senso”.