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A Catania la prima iniziativa regionale che vede le tre categorie tecniche professionali di architetti, ingegneri e geometri, riunite con i notai per dar vita a un protocollo d’intesa volto a garantire trasferimenti immobiliari più sicuri, anche in termini di regolarità urbanistica, catastale, edile e di agibilità. Questo il fulcro dell’accordo firmato ieri (25 febbraio) dal Consiglio Notarile dei distretti riuniti di Catania e Caltagirone, dal Collegio dei Geometri e Geometri Laureati etnei e dagli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri di Catania.
Si tratta di uno strumento che agisce nell’interesse della collettività su due fronti: da una parte, assicurando ai soggetti privati un trasferimento sicuro sotto il profilo non solo della commerciabilità ma anche degli aspetti catastali; dall’altra, rispetto all’attività dello Stato, per garantire un minore ricorso a contenziosi e a procedure di sanatoria.
«Questo protocollo – ha sottolineato il presidente del Consiglio Notarile Andrea Grasso – è frutto di un percorso virtuoso verso un’iniziativa sinergica e unica nel suo genere, perché abbraccia trasversalmente tutte le categorie professionali superando l’unico documento simile recentemente stipulato in ambito regionale a Palermo tra notai e soli ingegneri. La convenzione prevede l’utilizzo di una Relazione Tecnica Integrata, redatta da un professionista abilitato secondo uno standard concordato, contenente la descrizione degli immobili con i relativi confini e dati catastali e l’esame dei titoli edilizi e urbanistici. Il prossimo passo sarà promuovere l’utilizzo di questo strumento attraverso appuntamenti formativi per i professionisti, coinvolgendo anche le associazioni di categoria per diffondere l’importanza culturale del protocollo, anche nel solco della funzione anti processuale della figura del notaio. Significa evitare future cause risolvendo preventivamente eventuali difformità che spesso possono causare contenziosi».
«La sottoscrizione del protocollo d’intesa tra le professioni tecniche e i notai della provincia etnea si pone a tutela degli interessi di tutte le parti coinvolte, il venditore e l’acquirente, ma anche dello Stato – ha sottolineato il presidente dell’Ordine Ingegneri di Catania Giuseppe Platania – dando a ciascuna parte certezza del proprio diritto e ribadendo la funzione e la responsabilità pubblica delle professioni. Sono fiero che dalla Sicilia sia partita questa iniziativa in sintonia con quanto accade a livello nazionale, dove esistono reti tecniche tra le professioni che collaborano insieme a garanzia della legalità».
«Le ricadute positive di questo protocollo – ha aggiunto Agatino Spoto, presidente del Collegio Geometri di Catania – sono anche di tipo economiche per i nostri iscritti. Superiamo il gap culturale di molte committenze che potranno finalmente usufruire di un’ulteriore analisi visiva e documentale dell’immobile. Così facendo aumenta la tutela del committente che potrà sanare e cristallizzare, al momento della stipula dell’atto, la condizione dell’immobile. Quando infatti il notaio stipula un atto traslativo, lo fa senza conoscere i luoghi, verificando i documenti che vengono prodotti dalla parte venditrice. Nel momento in cui invece la committenza incarica un professionista, quest’ultimo è obbligato a fare un sopralluogo con un relativo documento tecnico che ne assevera la regolarità, consentendo di evitare problemi a monte e risolvendo eventuali difformità riscontrate».
«Questa firma testimonia la grande collaborazione tra le categorie professionali etnee per un’attività sinergica a beneficio dei cittadini – ha aggiunto il segretario dell’Ordine degli degli Architetti di Catania Maurizio Mannanici, in rappresentanza del presidente Alessandro Amaro – attraverso l’iniziativa si potrà avere un quadro chiaro durante un trasferimento immobiliare, con maggiori certezze per i cittadini fornite dalle competenze degli esperti coinvolti».