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Il superbonus 110% spinge la nascita di imprese edili e questo consente al sistema imprenditoriale siciliano di tenere le posizioni, aumentando di 2.404 unità il numero delle imprese. E’ quanto emerge dai dati elaborati dall’Osservatorio di Unioncamere Sicilia sull’andamento delle imprese dell’Isola. Nel complesso, rispetto alla fine di giugno, il bilancio fra le imprese nate (5.202) e quelle che hanno cessato l’attività (2.798) nel terzo trimestre dell’anno si è chiuso con un saldo attivo di 2.404 unità (+0,51%, in condivisione con il Lazio), che ha portato la consistenza del sistema imprenditoriale siciliano a toccare, alla fine di settembre, le 470.174 imprese registrate. Rispetto ai primi due trimestri del 2020 – in cui il flusso delle nuove aperture e delle chiusure era stato profondamente segnato dall’emergenza sanitaria da coronavirus – il trimestre estivo sembra segnare un ritorno alla “normalità” sul fronte dell’apertura di nuove imprese.
“Sono dati molto interessanti oltre che sorprendenti – dice il presidente di Unioncamere Sicilia Pino Pace –, in un anno funesto per tutti, in ogni settore dell’economia, a maggior ragione per la Sicilia, avere questo numero in terreno positivo ci conforta e ci serve da sprone per andare avanti, se possibile, con fiducia e con coraggio. Tra l’altro – prosegue Pace – l’area geografica che produce saldo maggiore fra imprese iscritte e cessate è quella relativa a Sud e Isole, con +10.162 e uno stock di imprese registrate a settembre 2020 di 2.055.324, superando di gran lunga le altre aree. C’era da aspettarsi il trend negativo di commercio e attività ricettive e di ristorazione, che hanno subito danni ingentissimi dall’emergenza sanitaria. La speranza che ciascuno di noi coltiva – aggiunge Pace – è che questo terribile virus possa arrestarsi per tornare alla vita e alle normale attività quotidiana delle nostre imprese”, conclude Pace.
Guardando all’andamento del numero di imprese per provincia nel III trimestre 2020, si nota che tutte le province della Sicilia fanno registrare un andamento positivo, svettano Catania (saldo +633), Palermo (saldo +465), Trapani (saldo +338). Sul tasso di crescita delle imprese per provincia, al primo posto Trapani (+0,72%), poi Catania (+0,61%) e Ragusa (+0,56%); in coda Caltanissetta, Enna e Agrigento. Sul fronte dell’andamento imprese Siciliane per settori di attività va sottolineata l’aumento di costruzioni (saldo +227) e agricoltura (saldo +203) che spingono la crescita delle imprese siciliane. Gli effetti della pandemia pesano su commercio (-175) e turismo, attività di alloggio e ristorazione (-104), che registrano un andamento negativo.
La forma giuridica sempre più ambita rimane la società di capitale (tasso di crescita +0,93%), a seguire ditte individuali con un tasso di crescita di +0,47%. Gli addetti per ciascun settore sono distribuiti per la maggior parte fra commercio ingrosso e dettaglio (251.340 unità), agricoltura, silvicoltura e pesca (125.466 unità), costruzioni (118.270 unità), manifatturiero (113.861), attività servizi (88.923), per un totale di addetti nella Regione Siciliana di 1.079.250.