L’Unione Europea, con il Regolamento (UE) 2023/1115, è stata chiara: nessun prodotto legato alla deforestazione potrà più essere commercializzato nel mercato europeo. L’obiettivo è ambizioso: proteggere le foreste, combattere il cambiamento climatico e fermare un processo che, dal 1990, ha cancellato 420 milioni di ettari di boschi nel mondo. Una perdita che non è solo […]
Sono passati 25 giorni da quando è partito il presidio a Irosa, allo svincolo per Catania e Palermo, per la legge che istituirebbe le Zone Franche Montane di Sicilia e i 132 sindaci dei comuni coinvolti, quelli montani. Alla base della decisione di impiantare questa battaglia nazionale per l’approvazione di questa legge in Sicilia che permetterebbe di defiscalizzare tutte le attività imprenditoriali presenti in quelle zone, c’è la volontà di realizzare un progetto di vita comune tra gli operatori economici delle aree di montagna dell’isola. Attualmente i 132 comuni sono in attesa che la legge passi al vaglio del parlamento dopo che è stata approvata all’unanimità all’Ars a dicembre 2019. Oggi al presidio sono presenti esponenti politici di Valledolmo e Zafferana Etnea.
«L’istituzione delle Zfm è lo strumento attraverso il quale si può garantire la crescita di territori e comunità come la nostra, – dice dal presidio Peppuccio Catania, presidente del Consiglio Comunale di Valledolmo (Pa) – che per decenni hanno subito l’attrattività dei grossi centri e dei capoluoghi. Si potrà così garantire ai giovani, con una fiscalità di sviluppo, la possibilità di restare nei centri minori, in ambienti sani e puliti».
«Le zfm sono uno strumento importantissimo per i nostri territori. – dice dal presidio l’Assessore al turismo di Zafferana Etnea (Ct) – Molti giovani vogliono restare nei propri paesi. La Sicilia non può perdere questa importante opportunità: oggi più che mai bisogna ripartire dai territori. Mi appello alle istituzioni siciliane affinché portino avanti l’iter legislativo. Tutti insieme dobbiamo sostenere questo fondamentale strumento di politica economica».