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Fare chiarezza sul bando pubblicato dalla Regione siciliana e promuoverne i contenuti. È questo, in sintesi, l’obiettivo di un incontro organizzati da Ance Sicilia e Ance Palermo sul tema dell’housing sociale, ovvero quei programmi che abbiano come obiettivo la realizzazione di alloggi per affitti a canoni sociali.
A fine marzo scorso, la Regione siciliana ha pubblicato un avviso pubblico per la presentazione di manifestazioni di interesse per la realizzazione di programmi di housing sociale in Sicilia, per i quali ci sono disponibili 60 milioni di euro.
La gestione di questi fondi, dopo una lunga procedura, è stata affidata al Fondo Esperia, gestito da Fabrica Immobiliare SGR SpA che oggi, nel corso dell’incontro (che farà anche in giro per la Sicilia per fare un po’ di chiarezza sulla materia), ha spiegato quali sono i criteri di individuazione delle aree e degli immobili, le premialità e le agevolazioni e i criteri di selezione dei soggetti proponenti.
All’incontro, promosso dalla Fondazione Housing Sociale, insieme con Fabrica SGR (advisor tecnico-sociale del Fondo Esperia), erano presenti il presidente di Ance Palermo Fabio Sanfratello, il direttore housing sociale di Cassa Depositi e Prestiti Paola De Monte, Matteo Mazzotti e Alberto Seracca di Fabrica srl, Fabrizio Biagioni di Fondo Esperia, Chiara Rizzica e Rinaldo Canzi di Fondazione Housing sociale, oltre ad imprenditori e rappresentati dell’amministrazione comunale.
Nel corso dell’incontro tecnico-operativo, si è parlato della possibilità di realizzare a Palermo interventi di housing sociale che porterebbero alla realizzazione di alloggi rivolti a tante persone che non possono accedere alla casa popolare (edilizia residenziale pubblica) perché non hanno i requisiti ma che fanno parte comunque di una cosiddetta “fascia grigia” – giovani coppie, anziani, studenti, separati – di poter acquistare una casa ad un prezzo calmierato. Il fabbisogno stimato per far fronte all’emergenza abitativa, a Palermo, è di circa 3 mila alloggi.
L’accento, in particolar modo, è stato posto sulla possibilità di crearne di nuovi senza nuovo consumo di suolo, un argomento che sta molto a cuore ai costruttori palermitani che, da anni, si battono perché vengano portate avanti politiche di riqualificazione di aree dismesse e di rigenerazione urbana.