L’Unione Europea, con il Regolamento (UE) 2023/1115, è stata chiara: nessun prodotto legato alla deforestazione potrà più essere commercializzato nel mercato europeo. L’obiettivo è ambizioso: proteggere le foreste, combattere il cambiamento climatico e fermare un processo che, dal 1990, ha cancellato 420 milioni di ettari di boschi nel mondo. Una perdita che non è solo […]
I costi dei terreni industriali ex Asi, nelle due aree di crisi complessa di Gela e di Termini Imerese, sono stati dimezzati. Il provvedimento giunge attraverso un emendamento voluto dai deputati regionali del Movimento 5 Stelle, Ketty Damante e Luigi Sunseri e inserito nella riforma dell’Irsap varata dall’Ars lo scorso martedi.
“Si tratta di una notevole agevolazione – commentano Damante e Sunseri – per le imprese che intendono insediare attività produttive nelle due aree industriali e che ora potranno acquistare i terreni di proprietà regionale a prezzi molto più vantaggiosi, cioè con una riduzione del 50 per cento. Si parla continuamente delle due attuali ‘aree di crisi complessa’ di Termini Imerese e di Gela, cui dovrebbe aggiungersi in futuro quella di Siracusa, ma questa denominazione resta solo un bel titolo, se poi non si sviluppano azioni politiche per rilanciare veramente l’economia e la produzione. Abbattere i costi per le aziende è un passo decisivo per rendere un territorio più attrattivo verso nuovi insediamenti produttivi e per incoraggiare gli imprenditori locali a non spostarsi altrove. I costi dei terreni, spesso fuori mercato o addirittura doppi rispetto a quelli di altre zone industriali vicine, rappresentavano un forte ostacolo per lo sviluppo. Per questo abbiamo lottato per presentare più volte un emendamento che tagliasse questi costi e ne abbiamo sostenuto l’approvazione in commissione e in Aula. Le resistenze ingiustificate, persino da parte di questo governo regionale purtroppo incapace di programmazione, sono state superate e questo risultato dimostra che si può lavorare per agevolare gli attori economici, stimolare l’occupazione e mantenere la vocazione industriale di territori storicamente significativi per l’intera Sicilia”.