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“Lost in Europe”: un’indagine sui bambini scomparsi vince il premio Daphne Caruana Galizia 2024.

L’indagine ha rivelato la scomparsa di oltre 50.000 minori stranieri non accompagnati in Europa tra il 2021 e il 2023, mettendo in evidenza le carenze nei sistemi di protezione.

Quasi 47 minori scompaiono ogni giorno dopo essere arrivati in Europa. È una realtà che necessita di interventi coordinati per garantire la loro sicurezza, come denunciato da Aagje Leven, segretaria generale di Missing Children Europe, che avverte che queste cifre potrebbero essere solo “la punta dell’iceberg”. La mancanza di un sistema di monitoraggio efficace può portare questi minori a diventare prede facili per la tratta e lo sfruttamento, un problema che ha importanti ricadute anche in termini economici e sociali per tutta l’Europa, inclusa l’Italia.

Il valore del Premio Daphne Caruana Galizia

Istituito nel 2019 per onorare la memoria della giornalista maltese Daphne Caruana Galizia, il premio annuale di 20.000 euro è un riconoscimento alla determinazione di chi, attraverso il giornalismo, lotta per i valori fondamentali dell’Unione Europea: dignità umana, libertà e stato di diritto. Quest’anno, la giuria ha selezionato “Lost in Europe” tra 318 progetti presentati, mettendo in risalto l’importanza del giornalismo investigativo nel rivelare problematiche spesso ignorate.

Giornalismo collaborativo: una risposta alla crisi

Il successo di “Lost in Europe” è il frutto di una collaborazione tra diverse testate europee, tra cui De Standaard (Belgio), ANSA (Italia), Domani (Italia) e molti altri. Questo approccio ha permesso di superare i confini nazionali e di mettere in luce un fenomeno che interessa tutta Europa. Il giornalismo collaborativo ha un ruolo cruciale nel sollevare questioni trascurate e nel fare pressione sui governi affinché affrontino le criticità, evidenziando come la libertà di stampa sia essenziale per la democrazia e la giustizia.

Implicazioni per l’Italia e la Sicilia

L’Italia, come molti altri Paesi europei, si trova di fronte alla sfida di migliorare i propri sistemi di protezione per i minori non accompagnati. Il fenomeno riguarda anche la Sicilia, spesso porta di ingresso per molti migranti, inclusi minori non accompagnati, provenienti dal Mediterraneo. Rafforzare i sistemi di accoglienza e monitoraggio non è solo una questione umanitaria, ma anche economica: prevenire la tratta e lo sfruttamento significa ridurre i costi sociali e garantire un futuro migliore per questi giovani e per la società nel suo complesso.

L’indagine “Lost in Europe” ci ricorda quanto sia urgente agire per proteggere i più vulnerabili e quanto il giornalismo possa fare la differenza. È necessario che l’Europa, inclusa l’Italia, risponda con politiche più efficaci e con un impegno concreto per evitare che altri minori scompaiano nel nulla.

Brigida Raso

Fonte: www.europarl.europa.eu, https://lostineurope.eu/

L’inchiesta vincitrice: https://www.smallstreammedia.nl/artikel/ssm/132194/50000-missing-unaccompanied-minors-in-europe/

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