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L’UE contro Temu il gigante cinese delle vendite online

La Commissione Europea ha avviato il 31 ottobre una procedura formale contro l’e-commerce Temu, che pur essendo sul mercato europeo da poco più di un anno ha conquistato milioni di consumatori.

Il Digital Service Act (DSA): la legge europea sui servizi digitali

Al centro dell’inchiesta c’è la presunta violazione della “legge sui servizi digitali”, adottata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’UE nel novembre 2022 posta in essere con l’intento di regolamentare il mercato online in Europa, garantendo maggiore sicurezza ai consumatori e per indurre le piattaforme digitali ad operare con maggiore responsabilità.

L’obiettivo della normativa è quello di creare uno spazio digitale più sicuro ed equo per tutti gli utenti europei, introducendo standard rigorosi anche per i venditori extra europei, che dovranno conformarsi per non incorrere a pesanti sanzioni pecuniarie e politiche.

Le indagini, la richiesta di informazioni e le accuse contro Temu

La procedura di controllo è iniziata con due richieste di informazione da parte dell’UE, del 28 giugno e dell’11 ottobre, alle quali il market cinese avrebbe dovuto dare esaustive risposte entro il 21 ottobre. Le indagini sono state coadiuvate dall’ente irlandese “Coimisiún na Meán”, designato ufficialmente come autorità di coordinamento dei servizi digitali e per supervisionare la conformità degli e-commerce di grandi dimensioni alle regole del DSA e per garantire un’applicazione uniforme e condivisa delle normative in tutta l’Unione Europea​.

L’accusa è quella della violazione degli articoli 34, 35, 38 e 40 del DSA, ovvero viene contestata la vendita di merci non conformi alle normative europee, che possono costituire un rischio reale per la salute e la sicurezza dei consumatori. Secondo le indagini preliminari Temu avrebbe venduto giocattoli privi delle necessarie certificazioni di sicurezza, strumentazione elettronica non conforme agli standard europei e abbigliamento non adeguatamente etichettato. E’stato anche contestato l’uso di algoritmi progettati per stimolare acquisti compulsivi, realizzati con tecniche subliminali e persuasive, come ad esempio notifiche continue, offerte a tempo limitato e programmi di ricompensa in stile gioco. Inoltre, è stata messa in dubbio la trasparenza dei sistemi di raccomandazione dei prodotti, e l’accesso ai dati. L’UE introducendo delle regole chiare, con il DSA ha voluto porre l’attenzione su questioni etiche e legali nel mondo delle vendite online, proteggendo concretamente gli utenti europei.

Potenziali conseguenze per il mercato europeo: ripercussioni globali

Se il procedimento di infrazione in corso dell’UE dovesse confermare le violazioni della piattaforma cinese al DSA, comporterebbe non solo sanzioni pecuniarie a carico del trasgressore rischiando multe fino al 6% del fatturato globale, ma inevitabili conseguenze a livello globale in tutto il settore del mercato online:

  • Si stabilirebbe un importante precedente regolamentare nell’applicazione della Legge EU per i servizi digitali, e tutte autorità globali potrebbero inasprire le proprie norme per controllare i giganti tech.
  • Si potrebbe generare un effetto a catena, portando le aziende come AliExpess, Shein e Amazon a rivedere le loro politiche di conformità, per bloccare contenuti illegali e design manipolativi, per garantire una maggiore trasparenza degli algoritmi, investire in sicurezza e trasparenza.
  • Inoltre, una condanna formale per Temu potrebbe ridurre la fiducia dei consumatori e degli investitori, creando onde d’urto nell’intero settore dell’e-commerce

Di contro, i consumatori europei, rischierebbero di perdere il vantaggio di acquistare a basso costo, per il potenziale aumento dei prezzi, a vantaggio delle piccole e medie imprese europee, che potrebbero incontrare una competizione più leale.

Precedenti Importanti: Amazon e Facebook multate dell’UE
La battaglia dell’UE contro i giganti digitali non è iniziata con Temu. Nel luglio 2021, la Commissione Nazionale per la Protezione dei Dati del Lussemburgo (CNPD) ha inflitto ad Amazon una multa di 746 milioni di euro per violazioni del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) e sfruttamento dei dati dei venditori a proprio vantaggio. Mentre al gruppo Meta (Facebook) nel maggio 2023, è stata comminata una sanzione di 1,2 miliardi di euro da parte della Commissione per la Protezione dei Dati irlandese per il trasferimento illegale di dati personali degli utenti europei verso gli Stati Uniti. Questi casi hanno dimostrato che Bruxelles è disposta a perseguire con determinazione chiunque violi le sue leggi, creando un contesto di alta pressione per le piattaforme globali.

Una questione di sovranità digitale

La legge Eu sui servizi digitali è il fulcro della strategia europea per governare il commercio digitale. Questa indagine potrebbe ridefinire le regole del gioco per tutte le piattaforme globali che operano in Europa, rafforzando la posizione dell’UE come leader nella regolamentazione tecnologica e si inserisce in un contesto geopolitico ben più ampio. Infatti, l’UE sta cercando di difendere la propria sovranità digitale, un tema sempre più cruciale in un mondo interconnesso e mandare un segnale chiaro a Pechino, ovvero, che il mercato europeo è un territorio con regole da rispettare.

Brigida Raso

Fonti: https://ec.europa.eu/digital-strategy/digital-services-act_en, https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=E-commerce_statistics, https://cnpd.public.lu/en.html, https://www.ceps.eu/ceps-publications/, https://www.gov.ie/en/organisation-information/1e9c1-coimisiun-na-mean/

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