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La Sicilia e il Rapporto Svimez 2024: non è tutto oro quello che luccica

La pubblicazione del Rapporto Svimez 2024 ha posto in evidenza il ruolo del Mezzogiorno e, in particolare, della Sicilia nello sviluppo economico italiano, sottolineando sia le opportunità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che le sfide strutturali che permangono.

Crescita economica: il contributo della Sicilia e del PNRR

Nel 2024, il Mezzogiorno ha registrato una crescita del PIL dello 0,9%, superiore alla media del Centro-Nord (+0,7%). Questo risultato, trainato in gran parte dagli investimenti in infrastrutture sostenuti dal PNRR, ha avuto un impatto importante anche in Sicilia. Tuttavia, il rapporto segnala che la dinamica positiva è destinata a rallentare nei prossimi anni, con il Sud che tornerà a crescere meno rispetto al Centro-Nord (+0,7% contro +1% nel 2025).

In Sicilia, la capacità di sfruttare al meglio le risorse del PNRR sarà cruciale per mantenere il ritmo di crescita e affrontare le sfide legate alla fragilità del tessuto produttivo e sociale.

Mercato del lavoro: tra ripresa occupazionale e precarietà

A metà del 2024, l’occupazione nel Mezzogiorno ha superato i livelli del 2019 con 330.000 nuovi posti di lavoro. Anche in Sicilia si registra un miglioramento, ma rimangono importanti criticità:

  • Precarietà diffusa: Più di un lavoratore su cinque è assunto con contratti a termine (21,5%) e il part-time involontario rappresenta il 72,9% dei contratti part-time.
  • Lavoro povero: Circa 1,4 milioni di lavoratori poveri si concentrano nel Mezzogiorno, con un impatto rilevante anche in Sicilia, dove molte famiglie con capofamiglia occupato vivono in condizioni di povertà assoluta.

Questi dati evidenziano la necessità di politiche mirate a ridurre la precarietà e migliorare le condizioni lavorative.

Declino demografico e fuga dei giovani: un’emergenza per la Sicilia

La Sicilia è tra le regioni più colpite dal declino demografico e dall’emigrazione giovanile. Entro il 2050, l’isola perderà una quota significativa della sua popolazione under 15 (-32,1%), mentre gli over 65 aumenteranno del 29%. Questo spopolamento è aggravato dalla fuga di laureati e studenti verso il Centro-Nord e l’estero, con un conseguente rischio di desertificazione delle università locali.

Istruzione e infrastrutture sociali: lacune da colmare

In Sicilia, meno di un bambino su tre frequenta una scuola dotata di mensa, mentre meno di uno su due ha accesso a una palestra scolastica. Queste carenze, unite alla dispersione scolastica elevata (oltre il 20%), limitano le opportunità educative e perpetuano i divari con il resto del Paese.

Politiche industriali e opportunità per la Sicilia

Nonostante le sfide, la Sicilia può giocare un ruolo strategico in alcune filiere industriali, come l’agroindustria e l’aerospazio, grazie alla sua posizione geografica e alle specializzazioni produttive. L’isola è anche coinvolta nel settore dell’automotive, con una quota significativa del valore aggiunto generato dalla filiera concentrata sul territorio.

Il rapporto SVIMEZ sottolinea la necessità di politiche industriali selettive e mirate, che rafforzino le filiere strategiche e promuovano investimenti sostenibili.

La Sicilia tra rischi e opportunità

Il futuro economico e sociale della Sicilia dipenderà dalla capacità di tradurre i fondi del PNRR in progetti concreti e sostenibili, dalla lotta alla precarietà e dall’adozione di politiche che contrastino l’emigrazione e migliorino i servizi essenziali. In un contesto di cambiamenti strutturali e transizioni globali, l’isola ha l’opportunità di riposizionarsi come un hub strategico per il Mediterraneo, ma servono interventi decisi e coordinati.

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