L’Unione Europea, con il Regolamento (UE) 2023/1115, è stata chiara: nessun prodotto legato alla deforestazione potrà più essere commercializzato nel mercato europeo. L’obiettivo è ambizioso: proteggere le foreste, combattere il cambiamento climatico e fermare un processo che, dal 1990, ha cancellato 420 milioni di ettari di boschi nel mondo. Una perdita che non è solo […]
Se l’avvio della nuova campagna è reso incerto dalle bizzarre condizioni climatiche – piogge alluvionali, venti persistenti e sostanziale siccità – e dalle importazioni da Spagna, Turchia e Tunisia, il Consorzio di Tutela del Limone di Siracusa IGP non può che compiacersi di quella appena conclusa, destinata a rimanere nella storia, e non solo quella degli addetti ai lavori.
Era dal 1963, l’anno in cui il diffondersi del colera a Napoli generò un eccezionale aumento della domanda di prodotto, che non si registravano numeri così importanti per il comparto, con incrementi significativi e paralleli anche per il prodotto con certificazione IGP. Dal 2011, anno del riconoscimento comunitario, il limone col bollino non fa che migliorare la propria performance sui mercati: 1.600 tonnellate di IGP nel 2012 e 2013, più di 2.000 nel 2014, quota 3.600 nel 2015 e già oltre 5.400 nel primo semestre del 2016.
L’elenco dei produttori iscritti al sistema dei controlli ha superato le duecento unità e sono in forte aumento, inoltre, le superfici destinate a nuovi giardini di limoni, in controtendenza sempre più marcata con il resto del comparto agrumicolo. Un fenomeno che consacra Siracusa come capitale sempre più incontrastata del limone di alta qualità in Europa, e i cui effetti sui mercati, in ogni caso, come sottolinea Fabio Moschella, presidente del Consorzio, saranno visibili fra non meno di sei-otto anni.
Numeri e risultati, appunto, da record, come del resto testimoniano gli scaffali dei supermercati, dove è sempre più ricorrente la presenza di bevande, birre, caramelle e gelati a base di limone italiano, siciliano e di Siracusa, e che hanno indotto i membri del Consorzio a potenziare il proprio organigramma affidando per la prima volta l’incarico di direttore, come previsto dal proprio statuto. L’assemblea dei soci ha designato all’unanimità Gianluca Agati, che negli anni scorsi è stato già impegnato, per conto del Consorzio, in attività di progettazione con il ministero delle Politiche agricole e con la Regione siciliana. L’incarico di Agati è finalizzato a stimolare la crescita del Consorzio attraverso le attività di rete e l’intercettazione degli strumenti di finanziamento offerti dalla programmazione comunitaria.