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Una crisi di liquidità che permane e la ricerca di nuovi investitori. Sono i due punti fermi (diciamo così) della situazione di Banca Base, la banca catanese che dal 13 febbraio è in amministrazione straordinaria e continua ad avere i conti correnti bloccati anche se sono state previste deroghe e possibilità di prelievo per 250 euro e altre possibilità per i fondi arrivati dopo il commissariamento. Ed è questa la situazione su cui si è confrontata la delegazione di Confedercontribuenti guidata dal presidente nazionale Carmelo Finocchiaro composta dal Vice presidente Bruno Viaggio e dagli Avv. Concetta Italia e Alessandro Palermo dell’Ufficio Legale e da Giovanni Mangano in rappresentanza dei correntisti e clienti ricevuta dal Commissario straordinario prof. avv. Antonio Blandini e dai vertici di Banca d’Italia della città etnea.
E’ stato un incontro in cui si è evidenziata la volontà di tutelare il più possibile i correntisti e risparmiatori. – dichiara Carmelo Finocchiaro all’uscita della sede di Banca d’Italia. – La situazione per cui Banca Base è stata commissariata non era rosea con evidenti problemi di liquidità che hanno portato a mettere in pratica l’art. 74 del TUB. Ma abbiamo avuto la sensazione – continua Finocchiaro – che si stia lavorando in maniera determinata per salvare l’Istituto e dunque i risparmi dei clienti. Una mattinata all’insegna di un sereno e chiaro confronto e la certezza che nulla sarà lasciato d’intentato per risollevare le sorti dell’istituto commissariato”.
Oltre alla salute della banca come entità astratta quello che sta più a cuore è lo stato di insolvenza per eventuali rate non pagate durante il blocco, scadenze con il fisco non rispettate o altri impegni importanti presi dalla clientela che non è stato possibile onorare.
“Abbiamo fatto presente della situazione di Banca Base interessando Banca d’Italia a farsi portavoce presso l’Agenzia delle Entrate di sospendere eventuali provvedimenti di messa in mora. Consigliamo comunque di comunicare ufficialmente ai debitori, se non lo si è già fatto, dell’impossibilità di onorare temporaneamente i pagamenti a causa della sospensione ai sensi dell’articolo 74 del TUB nei confronti del proprio istituto di credito. – aggiunge Finocchiaro, che concludendo lancia un messaggio di fiducia nei confronti degli organismi della procedura: – “Oggi si sono mostrati estremamente attenti ai problemi dei correntisti, seppur vincolati nella loro azione dai rigidi parametri previsti dalle norme in vigore”.
Restano molti punti ancora da chiarire su cui Confedercontribuenti ha acdeso un faro: il primo riguarda la fuga di notizie che ha messo in allarme i correntisti e ha provocato prelievi in banca per 11 milioni di euro in 48 ore. L’attenzione ovviamente non è sul giornale (La Sicilia) o il cronista che ha scritto il pezzo ma su chi ha fatto circolare l’indiscrezione sull’imminente commissariamento della Banca etnea.