Il tasso di abbandono scolastico in Sicilia si attesta al 17,1%, uno dei più alti d’Italia, superato solo dalla Sardegna (17,3%). Un dato preoccupante, soprattutto se confrontato con l’obiettivo fissato dall’Unione Europea per il 2030, che prevede di ridurre l’abbandono scolastico al di sotto del 9%. L’intero Paese non è ancora in linea con questi standard: con un tasso medio del 10,5%, l’Italia è quinta per abbandoni scolastici nell’Unione Europea, preceduta da Romania, Spagna, Germania e Ungheria. Invertire la tendenza dell’abbandono scolastico in Italia, e in particolare nelle regioni del Sud, è una sfida complessa ma imprescindibile. I dati mostrano una situazione critica, ma le iniziative presentate offrono speranza. Investire nell’istruzione non significa solo formare individui più competenti, ma anche costruire una società più equa, consapevole e sostenibile.
L’Italia presenta una realtà scolastica frammentata, con grandi disparità regionali. L’Umbria registra il miglior risultato con un tasso di abbandono del 5,6%, seguita da Lazio e Marche rispettivamente al 6,1%. Al contrario, la Sicilia, la Sardegna e la provincia autonoma di Bolzano (16,2%) guidano la classifica delle regioni più colpite. Complessivamente, 11 regioni italiane su 21 sono ancora lontane dall’obiettivo europeo.
Per contrastare questa emergenza educativa, il Centro Studi della Fondazione Art. 49 ha presentato nuove iniziative durante l’evento “InClasse: radici per il futuro – Imparare, comprendere, partecipare, per crescere cittadini consapevoli”, tenutosi a Roma. Cinque progetti specifici sono stati ideati per coinvolgere gli studenti di scuole primarie e secondarie di ogni grado, con un focus su educazione civica, sostenibilità, alimentazione e competenze digitali.
L’evento, organizzato in collaborazione con l’Ufficio di collegamento del Parlamento Europeo e patrocinato da importanti istituzioni nazionali ed europee, ha sottolineato la necessità di un impegno collettivo per invertire la rotta. Attraverso testimonianze e dialoghi con i rappresentanti delle istituzioni europee, gli “Ambasciatori della Costituzione” hanno spiegato ai giovani come l’Europa può essere una risorsa per il loro futuro.