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Le autorità statunitensi hanno rassicurato l’Italia che le sue banche non sono a rischio di multe per aver violato le sanzioni contro Mosca se aiutano una raffineria di proprietà di Lukoil ad acquistare petrolio non russo. Lo ha detto il ministro dell’Industria italiano Adolfo Urso.
La rassicurazione dovrebbe aiutare l’impianto ISAB con sede in Sicilia, che il governo potrebbe affidare a fiduciari, a rimanere a galla dopo che l’entrata in vigore il 5 dicembre dell’embargo dell’UE sul petrolio russo trasportato via mare, salvaguardando i posti di lavoro locali e le forniture nazionali di carburante.
“Abbiamo ricevuto una lettera dalle autorità statunitensi con la garanzia che le banche che finanziano transazioni ponte per sostenere Isab non saranno soggette a sanzioni statunitensi”, ha detto Urso ai giornalisti a margine di un evento nella città siciliana di Catania.
La lettera è firmata dal capo dell’Office of Foreign Assets Control (OFAC) del Tesoro degli Stati Uniti, e cita un prestito erogato da alcune banche italiane e dalla Cassa Depositi e Prestiti (CDP).
“La fornitura di un ‘prestito ponte’ da parte di entità italiane a ISAB non comporterebbe attività vietate dalle autorità sanzionatorie dell’OFAC legate alla Russia”, si legge nella lettera.
Urso lo ha salutato come “un passo storico che può consentire alle banche di operare con assoluta fiducia”, aggiungendo che il finanziamento sarà assistito da garanzie al 100% da parte dell’agenzia di esportazione del credito di proprietà del Tesoro SACE e dell’amministrazione regionale siciliana.
A seguito dell’invasione russa dell’Ucraina, ISAB è stata costretta a fare affidamento esclusivamente sul greggio russo dopo che le banche creditrici hanno interrotto i finanziamenti e cessato di fornire le garanzie necessarie per acquistare petrolio da fornitori alternativi.
Lukoil non è interessata da sanzioni in Europa, ma le banche erano ancora riluttanti a trattare con una società legata alla Russia poiché temevano di essere prese di mira da possibili future multe negli Stati Uniti, dove la società è stata soggetta a sanzioni settoriali dal 2014.
Il governo italiano ha adottato giovedì uno schema che consente di porre ISAB sotto amministrazione fiduciaria, mentre Lukoil continua i colloqui per la vendita dell’asset. Una mossa simile è stata intrapresa dalla Germania quando a settembre ha preso il controllo di una raffineria di proprietà di Rosneft.
Urso ha affermato che il gruppo energetico italiano controllato dallo stato Eni ENI.MI potrebbe essere chiamato a sostenere l’amministrazione fiduciaria.
Il governo potrebbe chiamare “una compagnia petrolifera che opera nel settore, ed è ovvio a tutti che questa (società) potrebbe essere Eni, e questo assicurerà continuità alla produzione”, ha detto.
Alla domanda se il governo potrebbe evitare di porre la raffineria sotto amministrazione fiduciaria se il finanziamento bancario venisse sbloccato, il ministro ha detto a Reuters che ritiene che sarebbe “più credibile” procedere ancora in tale direzione.
Venerdì la divisione Lukoil proprietaria di ISAB ha affermato che la raffineria potrebbe continuare a funzionare nonostante l’incombente embargo petrolifero russo, facendo affidamento sulle materie prime stoccate per i prossimi mesi e sulle future consegne di petrolio da paesi diversi dalla Russia