La legge di bilancio 2023 ha portato con sé alcune disposizioni molto interessanti, come il fatto di rafforzare i controlli che sono previsti dall’articolo 35 Dpr 633/72 in cui si tratta dell’apertura di nuove partite IVA. Parliamo, precisamente, del fatto che l’Agenzia delle Entrate è tenuta a effettuare analisi di eventuali rischi specifici quando si tratta di esercenti attività d’impresa, arte o professione. Ciò premesso, tale ente può chiedere al contribuente l’esibizione di documenti contabili idonei a provare l’attività economica che intende svolgere e, in caso contrario, emetterà un provvedimento di cessazione d’ufficio della partita Iva.
E questo è solo un esempio del perché è importante avere un professionista che possa dare supporto, come sarebbe il caso di Xolo – partner di fiducia per la tua attività di freelance, che fornisce una piattaforma con funzionalità dalla stessa apertura della partita IVA, alla gestione contabile e argomenti simili ai liberi professionisti e in particolare ai liberi professionisti digitali di fascia alta, come possono essere degli scrittori, esperti di marketing, fotografi, ecc.
Se è vero che ci sono certe conoscenze che bisogna avere quando si pensa di aprire una partita iva e che per questo è meglio avere un’azienda specializzata come quella sopra citata, non è meno vero che lavorare con partita iva può avere i suoi vantaggi.
Il più notevole, sicuramente, sarebbe il fatto di non dover riferire direttamente a nessun capo e poter sviluppare un’idea per la propria attività. È anche importante sapere che l’aspettativa di stipendio può essere più alta, anche se c’è sempre il rischio di subire alti e bassi (ovviamente, se quello che si pretende è una stabilità continua fin dall’inizio, non c’è dubbio che la scelta migliore sarebbe scegliere di lavorare come dipendente)
Molto apprezzato è anche il fatto di poter gestire il tempo come meglio si preferisce perché lavorare come freelance significa non avere orari, ma lavorare con scadenze certe e, in questo modo, anche la conciliazione familiare può giovare.
Come dicevamo, chi sceglie di lavorare come lavoratore autonomo non avrà un contratto di subordinazione (né i vantaggi che questo comporta, perché anche questa parte va citata, come la indennità di malattia o il congedo di maternità) ma può avere vantaggi come non dover lavorare esclusivamente per un’unica azienda.
È importante tenere sempre presente il fatto che se si svolgono lavori diversi come freelance ma la collaborazione è continuativa, il freelance è costretto ad aprire l’Iva partita.
Grazie sicuramente allo sviluppo della tecnologia di cui Internet è un punto cardine, il mondo digitale non ha smesso di crescere e questo ha portato alla nascita di nuove figure professionali.
Negli ultimi anni i lavori da libero professionista sono cresciuti notevolmente in Italia, soprattutto tra i giovani che hanno visto alla loro portata nuove figure professionali legate soprattutto a Internet. Infatti, un dato importante che possiamo estrarre dal terzo trimestre del 2022 è che sono state create 94.000 nuove partite IVA, secondo i dati forniti dall’Osservatorio sulle partite Iva pubblicato dal ministero dell’Economia e delle Finanze.
Sicuramente conta anche il fatto che sempre più aziende decidono di affidare il proprio lavoro ai lavoratori autonomi, tra le altre cose perché comportano meno obblighi di assunzione e minori costi.
Sebbene i lavori freelance possano essere molto vari, alcuni dei più richiesti sarebbero: copywriter, trascrittore, editor, fotografo, giornalista, pubblicista, social media specialist, traduttore, ghost writer, social media manager, editor di video, SEO specialist, sviluppatore software, assistente virtuale, proofreader, web designer, consulente di marketing, programmatore o growth hacker.
Per poter svolgere uno di questi lavori, oltre ad avere la formazione corrispondente, sarà sufficiente dare un’occhiata alle molteplici piattaforme che, ad oggi, offrono questo tipo di offerte di lavoro. Alcuni dei più noti sarebbero: freelancer, LinkedIn, Upwork o Fiverr.
Quando l’attività che viene svolta come libero professionista non è continuativa nel tempo, non c’è obbligo di apertura di partita iva, ma si può optare per le ricevute per prestazione occasionale, definite ritenute d’acconto.
Resta inteso che un’attività professionale è occasionale quando viene svolta per meno di 30 giorni presso la stessa azienda. Se questo parametro non viene rispettato, è quando entra in gioco l’obbligo di aprire una partita IVA e qui ci sarebbe solo un’eccezione da tenere in considerazione che viene rappresentata da quei lavoratori autonomi che svolgono un’attività con cessione dei diritti d’autore.
E per aprire una partita IVA possiamo sempre affidarci ad aziende specializzate nel settore per non sbagliare e per fa sì che ci possano indirizzare fin dai primi passi sulla strada giusta.
In ogni caso, quello che occorrerà è individuare il codice Ateco, che è quello che rappresenta l’attività che si andrà a svolgere, scegliere un regime contabile (che può essere forfettario, semplificato e ordinario) e aprire una posizione contributiva all’Inps.