In Sicilia le Pmi danneggiate dal “lockdown” e che hanno urgente bisogno di liquidità possono rivolgersi anche ai due consorzi fidi “106” della Sicilia vigilati dalla Banca d’Italia, cioè Fidimed e Confeserfidi – che sono autorizzati alle erogazioni finanziarie dirette – per dotarsi di una provvista di circolante o di cassa fino ad un massimo di 100mila euro usufruendo di un notevole abbattimento del costo del denaro.
Infatti, dopo le convenzioni con Banca agricola popolare di Ragusa, Banca popolare Sant’Angelo e Igea Banca, ora l’Irfis-FinSicilia (che gestisce il “Fondo Sicilia” messo a disposizione dalla Regione) ha sottoscritto una convenzione anche con i confidi Fidimed e Confeserfidi (che assistono le richieste alle banche, prestano garanzie ed effettuano erogazioni dirette), grazie alla quale le imprese che ottengono un finanziamento hanno diritto ad un contributo regionale a fondo perduto, pari ad un minimo del 5% dell’importo (fino a 5mila euro) – che sale all’8% (fino a 8mila euro) se il preammortamento è di almeno 12 mesi – , ad abbattimento dei tassi di interesse o del capitale da restituire.
In più, grazie all’aggiornamento della convenzione tra Regione e Assoconfidi Sicilia che sarà firmato a giorni, il contributo a fondo perduto salirà all’11% (fino a 11 mila euro) se la pratica di finanziamento bancario sarà assistita da uno dei consorzi fidi dell’Isola. Le misure dell’assessore Armao a sostegno del ruolo della rete dei consorzi fidi siciliani si completano con la previsione, nella Finanziaria all’esame dell’Ars, di un fondo di 10milioni di euro destinato a favorire la concentrazione e il rafforzamento dei consorzi fidi al fine di creare uno o più soggetti di dimensioni adeguate alle esigenze del mercato, così come già avvenuto in Lombardia.
La convenzione è stata firmata dal presidente dell’Irfis-FinSicilia, Giacomo Gargano, dall’A.d. di Fidimed, Fabio Montesano, e dall’A.d. di Confeserfidi, Bartolo Mililli, alla presenza dell’assessore Armao e assistiti dal direttore generale dell’Irfis-FinSicilia, Giulio Guagliano.
Così, con le delibere della Giunta regionale che hanno messo a disposizione di questo intervento straordinario le risorse del “Fondo Sicilia” gestito dall’Irfis, nonché con i decreti attuativi dell’assessore Armao e la convenzione fra Regione e Abi, diventa pienamente operativa per le imprese siciliane la possibilità di abbattere i costi di finanziamento se la richiesta è presentata, prevalutata e assistita da Fidimed e Confeserfidi.
“L’Irfis è impegnato accanto ai consorzi fidi siciliani per garantire liquidità alle imprese dell’Isola in questo momento di forte difficoltà – dichiara l’Istituto regionale – . La possibilità di abbattere fino a 11mila euro il costo del finanziamento è una misura unica in Italia, adottata con lungimiranza dal governo regionale per consentire alle aziende di restare attive fino alla ripartenza e di organizzare il rilancio delle proprie attività”.
“La sottoscrizione della convenzione con l’Irfis, che ci permette di erogare i contributi regionali a fondo perduto alle imprese siciliane – aggiunge Fabio Montesano, A.d. di Fidimed – rappresenta un riconoscimento fondamentale del nostro ruolo di confidi siciliani vigilati. L’assessore Armao ha più volte e con determinazione condiviso con noi l’opportunità di mettere a disposizione dell’economia siciliana, in questo particolare momento di emergenza, la nostra ampia esperienza già maturata nella gestione dei fondi pubblici, la collaudata operatività con il Fondo centrale di Garanzia Pmi, la nostra capillare presenza nel territorio siciliano e la forte conoscenza diretta delle imprese associate”.
“Abbiamo colto – conclude Bartolo Mililli, A.d. di Confeserfidi – l’opportunità offertaci dal governo regionale, dall’assessore Armao e dall’Irfis di assistere al meglio le imprese, che grazie a questa convenzione hanno una prima risposta immediata alla loro esigenza di liquidità. Entro 15 giorni il quadro di aiuti sarà completo per tutte le tipologie di aziende, grazie alle altre misure previste nella Finanziaria, che speriamo l’Ars approvi il più velocemente possibile, dedicate alla tutela e al supporto anche di quelle imprese poco o per nulla ‘bancabili’, il cui numero in questo periodo purtroppo è aumentato a dismisura”.