“Rendere pubblici i dati sui contratti stipulati per fare fronte all’emergenza Covid-19”. Comincia così la lettera inviata dal presidente della Fondazione Openpolis Vittorio Alvino al capo dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli, al commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 Domenico Arcuri e al soggetto attuatore e amministratore delegato della Consip Cristiano Cannarsa.
“L’iniziativa della “Mappa dei materiali distribuiti alle Regioni” (sistema “Analisi Distribuzione Aiuti” – ADA) pubblicata dagli Uffici del Commissario straordinario Arcuri è un segnale molto significativo – scrive Alvino-. La possibilità di conoscere la distribuzione quotidiana di mascherine, respiratori e altri prodotti presso le Regioni per fronteggiare l’emergenza è preziosa. Non meno importante è l’impegno, assunto in conferenza stampa il 7 aprile dallo stesso Arcuri, di pubblicare anche “tutti i dati sui nostri acquisti, con fornitori, quantità, sconti e modalità di ingaggio dei fornitori””.
Ma c’è un problema, anzi forse più di uno: “Purtroppo – dice Alvino – i dati della “Mappa” possono essere esplorati ma non scaricati. Quindi non sono effettivamente pubblici, perché non possono essere riusati da chiunque voglia farlo. Se non con costi e tempi insostenibili. Mentre rendere disponibili i dati in formato aperto, oltre ad essere un obbligo previsto dal nostro ordinamento, non costerebbe nulla perché sono esattamente gli stessi che vengono mostrati dall’applicazione”.
Da qui l’appello: “Ci rivolgiamo quindi a tutte le autorità che in questo momento drammatico stanno utilizzando grandi quantità di risorse pubbliche, e in particolare al Commissario Arcuri, al Capo della Protezione civile Borrelli e l’attuatore Cannarsa, perché pubblichino tutti i dati utili riguardanti le forniture e i contratti stipulati per fare fronte all’emergenza. Dati che debbono essere di dettaglio, aggiornati e in formato aperto. Il potere straordinario di decidere e spendere denaro pubblico – in deroga alle norme, attraverso contabilità speciali e conti dedicati, con procedure semplificate e praticamente in assenza di controlli – è necessario che sia accompagnato dalla pubblicità effettiva e dalla piena trasparenza su come, perché e a vantaggio di chi i soldi vengono spesi. Solo in questo modo si renderebbe possibile l’informazione diffusa il controllo democratico che sono condizione essenziale per la comprensione delle scelte che vengono adottate in regime speciale”.
Sono 131 le deroghe alle leggi ordinarie individuate nel testo coordinato delle ordinanze di protezione civile emanate durante l’emergenza Covid-19.
Ecco perché, sostiene Openpolis, “ la trasparenza e l’accountability dovranno rappresentare degli elementi imprescindibili nei prossimi mesi. Bisogna evitare che lo stato d’emergenza, e l’agire fuori dai normali paletti giuridici ed economici, porti a inefficienze, cattiva politica e soprattutto abusi di potere”.