L’Unione Europea, con il Regolamento (UE) 2023/1115, è stata chiara: nessun prodotto legato alla deforestazione potrà più essere commercializzato nel mercato europeo. L’obiettivo è ambizioso: proteggere le foreste, combattere il cambiamento climatico e fermare un processo che, dal 1990, ha cancellato 420 milioni di ettari di boschi nel mondo. Una perdita che non è solo […]
Dopo aver sperimentato con la facoltà di Agraria un macchinario innovativo per migliorare la qualità dell’olio, l’Antico Frantoio Vallone – impresa fondata nel 1904 – si rivolge nuovamente all’Università di Palermo: stavolta per “rifarsi il look”.
Gli studenti del Laboratorio di comunicazione visiva, coordinati dal professore Dario Russo, si occuperanno infatti della nuova immagine integrata dell’ultracentenaria azienda di Alcamo: dal restyling del logo alle etichettature, passando per brochure e carta intestata. Con l’obiettivo di fornire un denominatore comunale a tutta la “filiera” della comunicazione aziendale.
Giunta alla quarta generazione, l’impresa olearia vuole aprirsi maggiormente all’esterno per continuare a crescere. Presente lo scorso anno ad Expo nel cluster Bio-Mediterraneo, l’Antico Frantoio Vallone ha lanciato la sfida ai mercati esteri per aumentare le esportazioni.
“Oltre alla produzione di ben cinque oli extravergine, alcuni dei quali premiati da Slow Food e Gambero Rosso, – spiega Marcello Vallone, uno dei titolari – grazie alla collaborazione con una ventina circa di aziende agricole siciliane, abbiamo allargato la nostra offerta anche al vino, alle conserve ed alla pasta. Adesso abbiamo la necessità di comunicare con più efficacia i nostri valori aziendali e la qualità di prodotti biologici interamente Made in Sicily”.
All’interno del Laboratorio di comunicazione visiva, gli aspiranti designer destinati a questo progetto sono stati suddivisi in cinque gruppi da tre. Ognuno dei quali realizzerà tutti gli artefatti comunicativi richiesti: al termine del Laboratorio, l’Antico Frantoio Vallone selezionerà il lavoro di un solo gruppo. “L’esperienza fatta con l’Università – aggiunge Vallone – ci ha già dato un valore aggiunto. Con la facoltà di Agraria infatti abbiamo realizzato una gramula sperimentale: un macchinario ad atmosfera controllata in grado di regolare la quantità di ossigeno ed evitare l’ossidazione delle olive dopo la tritatura. Siamo sicuri, anche stavolta, che gli studenti sapranno interpretare al meglio le nostre esigenze, dandoci una mano in termini di innovazione e sviluppo”.
“Accade spesso in Sicilia – conclude il professore Russo – che un’azienda il cui prodotto è d’indubbia qualità non si preoccupi allo stesso modo di come questo viene comunicato e arrivi dunque al possibile acquirente né, in definitiva, della propria immagine. Al contrario, Vallone investe ora sulla sua corporate image, ma ancor più sull’Università e sui giovani”.