L’Unione Europea, con il Regolamento (UE) 2023/1115, è stata chiara: nessun prodotto legato alla deforestazione potrà più essere commercializzato nel mercato europeo. L’obiettivo è ambizioso: proteggere le foreste, combattere il cambiamento climatico e fermare un processo che, dal 1990, ha cancellato 420 milioni di ettari di boschi nel mondo. Una perdita che non è solo […]
Il Parlamento europeo incalzerà le autorità regionali siciliane per chiedere spiegazioni riguardo alla situazione della discarica di Tiritì a due passi dal centro abitato di Misterbianco ma ricadente nel territorio di Motta Sant’Anastasia, nel Catanese per capire quando la discarica potrà essere messa in sicurezza e quali siano nel frattempo rischi per la salute umana.
E’ quanto scaturito poche ore fa a Bruxelles in occasione della trattazione in commissione Petizioni al Parlamento Europeo della petizione presentata dal comitato “No Discarica” di Misterbianco, comitato che punta il dito anche sul piano regionale di gestione dei rifiuti della Regione Siciliana. “La situazione descritta è di degrado e pericolo per la salute delle persone”, ha denunciato Eleonora Evi (M5S). Un dato che rilancia l’eurodeputato siciliano Ignazio Corrao che più volte è stato in sopralluogo insieme alla collega Ars Angela Foti proprio a Motta Sant’Anastasia. “L’aria in quella zona spesso è irrespirabile per via dei miasmi e del continuo andirivieni di mezzi pesanti – ha dichiarato Corrao.
Una discarica a due passi da un centro abitato, in cui per anni è stato seppellito il rifiuto tal quale, è qualcosa di inaccettabile e compromette la qualità della vita. Anche dalle numerose inchieste degli organi preposti, è sin troppo evidente che gli interessi privati hanno condizionato il procedimento autorizzativo ed ovviamente sul minimo senso del rispetto delle regole. L’Europa – continua Corrao – attraverso questa petizione ha la possibilità di essere vicina ai cittadini e di tutelare il loro diritto alla salubrità dell’ambiente”. Ad oggi l’Italia ha quattro procedure d’infrazione aperte relative ai rifiuti. Due di queste sono già finite davanti alla Corte di giustizia Ue e finora sono costate all’Italia quasi 230 milioni di euro di multa per il mancato raggiungimento di obiettivi.
Contestualmente sui tavoli del Governo Regionale giacciono interrogazioni e interpellanze sempre a firma M5S in cui si chiede di procedere alla chiusura della discarica di Valanghe d’Inverno e alla bonifica di quella di Tiritì. Il Governo Crocetta in questi cinque anni non ha saputo pianificare le azioni concrete per la riduzione e il riciclo dei rifiuti – dichiara la portavoce M5S all’Ars Angela Foti – puntando invece sull’ampliamento delle poche mega discariche private siciliane e mortificando i territori che vedono compromessa ogni possibilità di avvio di una economia circolare. Bisogna rivedere anche il metodo con cui viene calcolato il costo di conferimento in discarica – conclude Foti – che ad oggi viene determinato dall’imprenditore con dei criteri fuori norma”.