Economia Sicilia col segno più nelle anticipazioni della Svimez. Ma la regione potrebbe fare di meglio. Nel 2021 il Pil dell’isola crescerà de 2,8% a fronte di un 4,2% della Campania e di una media del Mezzogiorno del 3,3%.
Le previsioni regionali per il 2021 evidenziano al Sud una migliore crescita del PIL per Abruzzo e Campania (rispettivamente +4,6% e +4,2%); seguono Puglia (+3,5%) e Sardegna (+3,2%), e quindi Basilicata, Molise e Sicilia con un +2,8%; chiude, infine, la Calabria (+2,1%). Solo le prime tre regioni si attestano, dunque, su livelli superiori alla media prevista per la circoscrizione (+3,3%).
Le previsioni regionali per il 2022 vedono un Mezzogiorno con un PIL (+3,2%) poco inferiore (se non sostanzialmente in linea) con quello del 2021 (+3,3%). Le migliori performance sono ancora quelle di Abruzzo e Campania che, pur vedendo una diminuzione della crescita rispetto all’anno precedente, nel 2022 si dovrebbero attestare rispettivamente a +3,9% e +3,6%; anche la Puglia e la Basilicata vedrebbero una crescita del PIL 2022 inferiore rispetto al 2021 (+3,0% la Puglia; + 2,4% la Basilicata); tutte le altre regioni meridionali dovrebbero invece conoscere nel 2022 una crescita maggiore del 2021, nell’ordine: il Molise (+3,4% il PIL 2022), la Sardegna (+3,3%), la Calabria e la Sicilia (+3,0%). Da notare che sono queste quattro regioni del Mezzogiorno le uniche, sulle venti italiane, a evidenziare una maggiore crescita nel 2022 rispetto al 2021.
Considerando invece le previsioni sull’occupazione, le analisi SVIMEZ indicano un andamento nella crescita sostanzialmente analogo sia al Sud che al Centro-Nord, attestandosi la variazione del Mezzogiorno all’1,6% nel 2021 e al 2,8% nel 2022 e nel Centro-Nord all’1,7% nel 2021 e al 3% nel 2022. In questo quadro, Abruzzo, Campania, Puglia e Sicilia dovrebbero conoscere in entrambi gli anni variazioni nella crescita degli occupati superiori alla media del Mezzogiorno; la Basilicata supererebbe tale media nel 2021 ma non nel 2022; Calabria e Sardegna si attesterebbero su livello superiori al Mezzogiorno solo nel 2022.
Per la Svimez, la frammentazione dei percorsi di sviluppo regionali, che non riguarda solo il Sud, è un dato strutturale che si è consolidato nel corso degli ultimi 20 anni. Questo dovrebbe essere un obiettivo al quale le risorse del PNRR dovrebbero porre una specifica attenzione.
Economia Sicilia caratterizzata dalla flessione del Pil del 6,5%, calo dei consumi (-7,1%), diminuzione degli investimenti (-4,9%). Le maggiori contrazioni settoriali del PIL nell’industria in senso stretto (-8,6%), nei servizi (-6,6%), nell’agricoltura (-4%), in controtendenza le costruzioni” (+2,9%). La caduta nel 2020 del reddito delle famiglie (-1,3%) è inferiore a -2,8% del Mezzogiorno e dell’Italia. La caduta nel 2020 del reddito delle famiglie (-1,3%) è inferiore a tutte le altre ripartizioni territoriali (-2,8% il Mezzogiorno e l’Italia. Il tasso di occupazione 2020 ha subito un lieve calo rispetto a quello 2019, collocato soprattutto nella fascia femminile 15-34 anni.
La proiezione di crescita nel 2021 è pari a +2,8%, inferiore a Mezzogiorno (+3,3%) e Italia (+4,7%); l’incremento dell’occupazione (+1,6%) dovrebbe essere sostanzialmente in linea con Mezzogiorno (+1,6%) e Italia (+1,7%); la spesa delle famiglie dovrebbe aumentare del 2,6% (+2,8% il Mezzogiorno, +3,2% l’Italia).
Nel 2022 la ripresa del PIL dovrebbe essere poco superiore rispetto all’anno precedente (+3,0%), rimanendo però inferiore al Mezzogiorno (+3,2%) e all’Italia (+4,0%); l’aumento dell’occupazione nel 2022 raggiungerebbe il +3,0%, poco più alta di Mezzogiorno (+2,8%) e Italia (+2,9%). La spesa delle famiglie dovrebbe attestarsi nel 2022 al +3,9% (+3,8% il Mezzogiorno, +4,6% l’Italia).