L’Unione Europea, con il Regolamento (UE) 2023/1115, è stata chiara: nessun prodotto legato alla deforestazione potrà più essere commercializzato nel mercato europeo. L’obiettivo è ambizioso: proteggere le foreste, combattere il cambiamento climatico e fermare un processo che, dal 1990, ha cancellato 420 milioni di ettari di boschi nel mondo. Una perdita che non è solo […]
Duplice appello Cisl, alla vigilia del 5 novembre. A partecipare e non rifugiarsi nell’astensione. E al governo che verrà, a stipulare un patto con sindacati e imprese. E a pigiare il pedale sulla spesa dei fondi disponibili e su “un grande piano di opere infrastrutturali e riqualificazione del territorio”
L’appello al voto: “gli elettori vadano alle urne, la partecipazione è la cosa più importante”. Poi le proposte. E le rivendicazioni. Alla vigilia delle elezioni regionali del 5 novembre, la Cisl Sicilia per voce del suo segretario, Mimmo Milazzo, si rivolge ai siciliani. E al governo che verrà. Ai primi, invitandoli a esserci e contare. Evitando di rifugiarsi nell’area del non-voto. “È importante far pesare le proprie attese e i propri orientamenti”. A chi s’insedierà a Palazzo d’Orleans, rilanciando i sei punti segnalati nei giorni scorsi assieme a Cgil e Uil, ai candidati al mandato di governatore. Sollecitando ad accelerare la spesa dei fondi Ue e dei 5,2 miliardi del patto per la Sicilia. E proponendo, con le parole del segretario, “un patto sociale che coinvolga sindacati e imprese in un comune disegno di promozione di sviluppo sostenibile e offerta di lavoro”. Anche tenendo conto, puntualizza Milazzo, delle novità sul Sud ~~che arriveranno con la legge nazionale di Stabilità. Il patto sociale, precisano alla Cisl, “dovrà definire le grandi linee d’intervento sui temi del lavoro e dello sviluppo, dell’occupazione giovanile, delle infrastrutture, delle disuguaglianze. E della legalità”.
In ogni caso, insiste il leader della Cisl Sicilia, “l’occupazione in Sicilia è un’emergenza come lo sono la povertà e la disabilità. E come lo è l’emigrazione di 25 mila siciliani” che con la valigia in mano, ogni anno, lasciano l’Isola in cerca di fortuna. Ma è attraverso “un grande piano di opere infrastrutturali e riqualificazione del territorio che metta in circolo anche le risorse degli accordi sottoscritti con Anas e Rete ferroviaria, e punti ad attrarre investimenti dall’esterno della regione”, che passa il futuro della Sicilia. Anche al di là dell’ormai imminente tornata elettorale.