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Extra costi energia elettrica, le osservazioni di Anci Sicilia al documento Arera

L’ANCI Sicilia ha recentemente presentato formali osservazioni al documento per la consultazione, approvato con la delibera ARERA 332/2024/R/eel, che influenzerà le tariffe per il mercato di salvaguardia elettrica nel biennio 2025-2026. Questo mercato, destinato a garantire l’erogazione di elettricità a enti e soggetti che non hanno stipulato un contratto con un fornitore nel mercato libero, è stato negli ultimi anni al centro di polemiche per i costi eccessivi, in particolare per le regioni come la Sicilia.

L’obiettivo dell’intervento di ANCI Sicilia è prevenire un’ulteriore crescita dei costi energetici, già insostenibili, attraverso l’asta al ribasso prevista per fissare le nuove tariffe. Il presidente dell’associazione, Paolo Amenta, e il segretario generale, Mario Emanuele Alvano, hanno evidenziato l’urgenza della questione, spiegando che “A tutela dei comuni siciliani, abbiamo incaricato un team di avvocati che ha formalizzato un documento con osservazioni e proposte per evitare un’ulteriore esplosione dei prezzi dovuti all’incremento del parametro ‘omega’. Abbiamo inoltre richiesto un indispensabile intervento per neutralizzare il rischio di nuovi e insostenibili rincari del servizio di salvaguardia”.

Il parametro “omega” e i costi del mercato di salvaguardia

Il parametro “omega” è un elemento chiave nel calcolo del prezzo dell’energia elettrica nel mercato di salvaguardia. Stabilito da ARERA, esso rappresenta il margine di commercializzazione che il fornitore di salvaguardia può applicare al prezzo dell’energia. Nel contesto siciliano, tale parametro ha raggiunto livelli record, toccando i 202,41 €/MWh, con un aumento di 184,61 €/MWh rispetto al biennio 2021-2022 e di 162,45 €/MWh rispetto al biennio 2019-2020. Ciò ha comportato un’impennata nei costi delle bollette per i comuni siciliani serviti in regime di salvaguardia, con aumenti pari a undici volte rispetto al biennio 2021-2022 e cinque volte rispetto al biennio 2019-2020, al netto degli incrementi del prezzo della materia prima.

Questo incremento ha avuto ripercussioni devastanti non solo sui costi dell’energia per i comuni, ma anche sui servizi pubblici essenziali. I vertici dell’ANCI Sicilia avevano già denunciato, in passato, come l’aumento sproporzionato del parametro “omega” contribuisse a rendere insostenibili le tariffe dei servizi come la raccolta dei rifiuti (Tari) e il servizio idrico, aggravando la situazione economica degli enti locali e mettendo a rischio la qualità dei servizi offerti ai cittadini.

Un intervento urgente a tutela dei comuni siciliani

Negli anni precedenti, ANCI Sicilia aveva incontrato i rappresentanti di ARERA per discutere possibili soluzioni a questo problema, evidenziando come i valori del parametro “omega” per i comuni siciliani fossero nettamente superiori rispetto a quelli di altre regioni italiane. Tale disparità ha posto i comuni dell’Isola in una situazione di grave difficoltà economica, con il rischio di ulteriori rincari che potrebbero mettere in crisi la capacità di erogare servizi fondamentali ai cittadini.

In questo contesto, l’iniziativa di ANCI Sicilia appare fondamentale per evitare che il biennio 2025-2026 segua la tendenza degli anni precedenti, con rincari spropositati e ingiustificati. Il coinvolgimento di un team legale per presentare osservazioni e proposte rappresenta un passo importante nella tutela degli interessi dei comuni siciliani.

Le prossime iniziative

L’ANCI Sicilia non si fermerà qui. Durante l’Assemblea regionale precongressuale dell’associazione, che si terrà il prossimo 10 ottobre, saranno presentati ulteriori dettagli riguardo le osservazioni e le proposte relative al parametro “omega” e al mercato di salvaguardia. In quell’occasione verranno anche valutate nuove iniziative per difendere i comuni siciliani dai rincari energetici e tutelare concretamente il servizio pubblico.

Il presidente Paolo Amenta ha già dichiarato che l’associazione è pronta a intraprendere tutte le azioni necessarie per contrastare l’andamento dei prezzi dell’energia, che rischiano di diventare insostenibili per gli enti locali. “È nostro dovere proteggere i comuni siciliani da questi aumenti e garantire che possano continuare a fornire servizi essenziali ai cittadini senza dover affrontare ulteriori tagli o sacrifici. Il nostro impegno in questa battaglia sarà fermo e costante”.

Un problema nazionale, un’emergenza regionale

Il tema del mercato di salvaguardia non riguarda solo la Sicilia, ma è un problema che coinvolge tutto il paese. Tuttavia, i numeri mostrano come la situazione nell’Isola sia particolarmente critica, con un incremento dei costi molto più elevato rispetto ad altre regioni italiane. La richiesta di ANCI Sicilia è chiara: un intervento tempestivo da parte delle autorità competenti per riequilibrare la situazione e mettere fine a queste disuguaglianze tariffarie che gravano in modo sproporzionato sui comuni siciliani.

In conclusione, l’ANCI Sicilia continuerà a vigilare sulla questione, mantenendo alta l’attenzione sui costi del mercato di salvaguardia elettrica e promuovendo iniziative concrete per difendere i diritti dei comuni e dei cittadini. L’assemblea del 10 ottobre sarà un momento cruciale per valutare ulteriori strategie e rafforzare la battaglia contro i rincari che minacciano l’economia locale e la qualità dei servizi pubblici essenziali.

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