L’Unione Europea, con il Regolamento (UE) 2023/1115, è stata chiara: nessun prodotto legato alla deforestazione potrà più essere commercializzato nel mercato europeo. L’obiettivo è ambizioso: proteggere le foreste, combattere il cambiamento climatico e fermare un processo che, dal 1990, ha cancellato 420 milioni di ettari di boschi nel mondo. Una perdita che non è solo […]
Doveva essere il click day si è trasformato in un flop day. Protagonista assoluta oggi la Regione siciliana, in gran parte veramente annunciato, riporta d’attualità il tema dell’efficacia di questo strumento che non piace a nessuno: non piace alle imprese, non piace ai consulenti, non piace ai cittadini. Uno strumento che già in passato ha mostrato tutti i suoi limiti: la gara di velocità premia il più abile con una rete internet magari più stabile e punisce i progetti di qualità. Ma non è questo il punto oggi.
In questo caso, trattandosi di misure a sostegno delle imprese, forse era persino inutile fare ricorso a una piattaforma che si è dimostrata debole pur essendo gestita, come si legge in un comunicato della Regione siciliana, da Tim. Cosa è successo? Vedremo, semmai riusciranno a darci una spiegazione plausibile. E’ accettabile che ciò accada? No, non lo è. Così come non è accettabile che ciò accada in tanti altri settori. Il presidente della Regione Nello Musumeci ha più volte “confessato” l’arretratezza delle piattaforme informatiche della Regione siciliana, l’inadeguatezza dei sistemi. E questo nonostante siano stati spesi nel corso degli anni decine e decine di milioni. Qualcosa non va, sembra evidente. Così come è evidente che è arrivato il momento di individuare le responsabilità e di agire per evitare che fatti del genere si ripetano. Non basta fare comunicati se ai comunicati non seguono azioni concrete per evitare che il sistema appaia (e sia) inaffidabile.