C’è voluta una nota della Cgil per rompere la cappa di ipocrisia sulla nomina del nuovo presidente dell’Ircac, l’Istituro regionale per il credito alla cooperazione. Così oggi il segretario regionale delal Cgil Michele Pagliaro e la segretaria della Fisac Cgil Francesca Artista hanno messo nero su bianco ciò che molti pensano e che, chiamati in causa, direbbero molto volentieri.
Cosa hanno detto? Punto a della questione: “La valutazione del curriculum del presidente designato dal governo regionale per il cda dell’Ircac venga fatta dalla commissione deputata subito affinché l’esecutivo possa senza alibi alcuno fare in tempo eventualmente a designare un altro presidente. Per quanto ci riguarda non entriamo nel merito dei requisiti, né delle modalità della designazione”.
Punto b, secondo ma più importante del primo: “Occorre però evitare il rischio di una impasse, in prossimità del semestre bianco, che si tradurrebbe nel prosieguo di una gestione commissariale straordinaria che si protrae da oltre 7 anni (oltre i 5 anni effettuati dallo stesso soggetto come presidente) in un ente economico pubblico che eroga finanziamenti alle cooperative, cosa che non sarebbe garanzia di trasparenza e di funzionamento ordinario dell’ente”. Che sia Sami Ben Abdelaali (nella foto in alto) indicato dal governatore Rosario Crocetta o un altro, sembra dire la nota della Cgil, poco importa purché siano stati rispetti i requisiti e vi siano i presupposti di competenza. Ciò che importa è evitare che l’Istituto continui a essere governato da un commissario (Antonio Carullo è stato lì per 12 anni) e dopo tanto tempo, ci permettiamo di aggiungere, un ricambio non è solo opportuno ma necessario.