Mettersi in proprio: step e consigli per lanciare la tua impresa
Ogni anno in Italia (e non solo) molte persone decidono di mettersi in proprio, dando vita ad una nuova azienda. Naturalmente non sempre si raggiunge il successo sperato, perché non basta avviare un business per ottenere un risultato importante, scalabile o quantomeno positivo. Per questo al contempo ogni anno molte imprese e startup falliscono, rinunciano alla propria mission o si ridimensionano.
Questo non vuol dire che oggi non sia possibile avviare un business, ma che al contrario bisogna fare molta attenzione, studiando il mercato e differenziandosi dai concorrenti. Ecco perché è il caso di scoprire gli step e i consigli per lanciare una nuova impresa.
Analizzare il proprio settore di riferimento: l’analisi di mercato è la vera chiave per aprire una società destinata al successo. È fondamentale capire quali sono i competitor, fino a che livello di profondità si spingono, se ci sono ancora delle nicchie profittevoli nelle quali specializzarsi, e quali sono le richieste del target di riferimento. Per riuscirci, ci sono dei portali come iCRIBISad esempio, che permettono di studiare tutte queste informazioni e di approfondire i dati e le varie dinamiche del mercato.
Trovare degli alleati e dei partner: l’epoca degli imprenditori lupi solitari oramai è finita. Chi desidera avviare un business, non può fare tutto da solo, ma deve affidare ogni compito ad un professionista specializzato. La creazione di un team piccolo ma competente, quindi, è uno step fondamentale per riuscire nell’impresa, così come la formazione di partnership e altri accordi tra aziende.
Mai partire senza un vero business plan: il business plan serve innanzitutto per chiarire all’imprenditore quali sono i costi e quali i potenziali ricavi, delineando il lancio della startup step dopo step. Inoltre, il piano di business è fondamentale per chiarire questi aspetti ai possibili investitori, e dunque per raccogliere le cifre necessarie per il sostentamento dell’azienda.
Creare un brand e rispettarlo: il branding è un altro step indispensabile, perché dà un corpo e un volto al marchio, e perché aiuta i consumatori ad identificarsi. Questo aspetto può infatti aumentare sia le conversioni, sia il passaparola.
Curare la presenza multicanale: in tanti si limitano al marketing basandolo su un solo canale (sia esso online o offline), ed è un errore, perché bisogna prevedere un piano promozionale che garantisca una presenza omnicanale.
Continuare ad investire: quando iniziano ad arrivare i risultati, si è soltanto al principio, perché bisogna continuare ad investire. Chiaramente bisogna farlo con oculatezza e attenzione, evitando di esagerare correndo troppi rischi.
Avere rispetto dei dipendenti: i dipendenti non sono macchine né ingranaggi, ma persone che meritano di essere trattate come tali. La “logica del terrore” non aumenta le loro performance né produce dei risultati positivi, ma crea un forte danno all’azienda stessa, perché abbatte la produttività di chi lavora al suo interno. Stress e pressioni non sono il modo migliore per curare la fedeltà dei propri dipendenti, i quali andrebbero anche premiati per i risultati raggiunti.