Il Consorzio Arca, consorzio per l’Applicazione della Ricerca e la Creazione di Aziende innovative, attivo dal 2003, è stato messo in liquidazione. Chiude l’unico incubatore universitario della Sicilia, e l’unico vero luogo dell’innovazione e dello sviluppo di start up e spin off universitari di Palermo e non solo. E soprattutto si apre un periodo di incertezza per le 12 start up incubate in questo momento nei locali del Consorzio che si trovano all’interno della cittadella universitaria di Viale delle Scienze: i locali si sviluppano su una superficie complessiva di circa 1.500 mq e si articola attorno a un sistema di spazi comuni (coworking, cucina, living), moduli per le imprese, uffici dello staff, sale di incontro, aule di formazione e laboratori dedicati. E’ stato nominato liquidatore Baldassarre Quartararo che è al lavoro da oggi.
In maniera complementare ed integrata con le attività dell’incubatore, promuoviamo programmi di ricerca industriale e trasferimento tecnologico destinati a piccole e medie imprese, reti e distretti produttivi.
Il Consorzio Arca è un partenariato tra l’Università degli Studi di Palermo e i Consorzi Universitari di Agrigento, Trapani e Caltanissetta. “Siamo fortemente impegnati in programmi di cooperazione transnazionale e conduciamo iniziative di innovazione sociale in collaborazione con altri attori dello sviluppo locale – si legge sul sito del Consorzio -. I molteplici settori tecnologici in cui operiamo sono connessi alla produzione scientifica ed alle competenze presenti sul territorio regionale: energie rinnovabili ed edilizia sostenibile; meccatronica; monitoraggio ambientale, sistemi GIS e telerilevamento; tecnologie digitali; gestione e valorizzazione dei beni culturali; biotecnologie e salute dell’uomo; tecnologie per l’ambiente marino e la nautica”.
Dal 2005, anno di apertura dell’incubatore, tra centinaia di progetti esaminati, sono state selezionate oltre 80 iniziative. A valle di un percorso di verifica della loro fattibilità tecnica ed economica, sono nate oltre 40 nuove imprese, tra cui numerosi spin-off dell’Università di Palermo. Grazie alla selezione effettuata, il tasso di sopravvivenza delle nostre startup è molto alto (circa il 90%). Molte di esse hanno già terminato il percorso di incubazione e oggi proseguono autonomamente la loro storia di successo.
Dieci i progetti in corso con altri partner per un budget complessivo di quasi 23 milioni di euro provenienti soprattutto dall’Unione europea.