Mettere nero su bianco regole etiche comuni a tutte le professioni e creare un organismo in grado di supportare i professionisti sul terreno della legalità. È il “patto” stretto oggi pomeriggio alla Camera di Commercio di Palermo dagli ordini professionali, chiamati a raccolta dalla Consulta delle professioni in occasione del 25° anniversario della strage di Capaci per ricordare i servitori dello Stato in prima linea contro la mafia.
Da Francesco Greco, presidente degli Avvocati e anche della Consulta, l’appello ad “alzare l’asticella della legalità e ad isolare quelle poche mele marce che gettano discredito sulle professioni”, poi una duplice proposta: “avviare un corso di formazione comune sulla legalità, soprattutto a beneficio dei più giovani, e predisporre un vero e proprio codice etico interprofessionale”. Un’idea subito ripresa e ampliata da Francesco Miceli, presidente dell’Ordine degli Architetti, che ha chiesto la creazione anche di un “osservatorio su etica e legalità in grado di supportare chi si trovi in difficoltà nell’atto di compiere una scelta”.
Sfide condivise dai rappresentanti delle molte professioni riunite nella Consulta e presenti all’incontro. Al centro degli interventi soprattutto l’importanza della condotta individuale. “Ciò che più caratterizza l’esercizio della professione è la libertà, e prima di tutto c’è quella di poter scegliere tra bene e male”, ha sottolineato Fabrizio Escheri, presidente dei Commercialisti.
Sulla stessa linea, fra gli altri, il presidente dell’Ordine degli Ingegneri, Giovanni Margiotta. “Non si decide di essere eroi – ha detto – ma tale diventa di fatto chi non scende a compromessi e non rinuncia alla propria libertà. Il professionista può sempre scegliere di non prestare la propria attività, seppur lecita, quando ciò possa contribuire alle finalità di chi è dedito al malaffare. Ogni azione illecita è una goccia di veleno che uccide la società sana, che uccide il futuro dei nostri figli”.
Tra le categorie che hanno partecipato all’incontro anche Psicologi, Geometri, Periti agrari, Consulenti del lavori e professionisti dell’area medica. Al termine è stato osservato un minuto di silenzio in memoria di tutte vittime di mafia.