Si apre un nuovo spiraglio per i viticoltori siciliani colpiti dalla peronospora nell’annata 2022/2023. L’Assessore all’Agricoltura della Regione Siciliana, Salvatore Barbagallo, ha confermato l’impegno a individuare modalità e tempi per risarcire le aziende agricole danneggiate, garantendo risarcimenti congrui per ettaro. L’annuncio è stato fatto durante una riunione a Palermo, che ha visto la partecipazione delle principali organizzazioni sindacali e di categoria del settore agricolo, tra cui Federagri, Copagri, Conf.s.a.l., FNA, Liberi Agricoltori Sicilia e il Collegio dei Periti Agrari.
Le organizzazioni professionali, che hanno sostenuto con forza le richieste dei viticoltori siciliani, hanno sottolineato la necessità di un intervento rapido da parte della Regione per compensare i danni subiti non solo dalla peronospora, ma anche dalle calamità naturali che hanno devastato i vigneti della Sicilia occidentale. I viticoltori, che erano scesi in piazza con i trattori a Marsala e in altre aree a forte vocazione vitivinicola, hanno ricevuto la promessa di risarcimenti, ma ora chiedono che le procedure vengano accelerate per sostenere un settore in grave difficoltà.
Nel corso della riunione, i rappresentanti sindacali, tra cui Cipriano Sciacca e Michele De Maria (Federagri), Giuseppe Aleo (Copagri), Vincenzo Daidone (Conf.s.a.l.), Angelo Ingoglia (Collegio dei Periti Agrari), Francesco Canino (FNA) e Gianfranco Giacalone (Liberi Agricoltori Sicilia), hanno posto sul tavolo dell’Assessore Barbagallo ulteriori questioni urgenti per l’agricoltura siciliana. Tra le principali richieste figurano l’attivazione degli uffici provinciali per determinare la percentuale di danno causata dalla siccità, la dichiarazione dello stato di calamità, il pagamento integrale delle misure agroambientali e l’adozione di crediti d’imposta per coprire i costi di produzione.
Un altro tema cruciale riguarda la nomina immediata di un commissario straordinario per le dighe. Le strutture, fondamentali per la gestione delle acque piovane, necessitano di adeguamenti urgenti per evitare che l’acqua, risorsa preziosa, venga dispersa in mare. Gli agricoltori chiedono interventi rapidi per risolvere i problemi strutturali e migliorare l’efficienza nella gestione delle risorse idriche.
La crisi del settore vitivinicolo siciliano
Il settore vitivinicolo siciliano si trova in una situazione di estrema difficoltà. Oltre ai danni causati dalla peronospora, i viticoltori devono affrontare la siccità, i cambiamenti climatici e l’aumento vertiginoso dei costi di produzione. Nonostante queste sfide, il prezzo delle uve da mosto conferite alle cantine sociali rimane invariato da anni, rendendo insostenibile la situazione per molti produttori.
Le organizzazioni sindacali temono che questa situazione spinga i viticoltori a decisioni drastiche, come l’abbandono delle vigne o la vendita dei terreni a prezzi bassissimi alle grandi aziende vinicole, con il rischio di una concentrazione della proprietà terriera e l’ulteriore impoverimento dei piccoli produttori. Cipriano Sciacca e Michele De Maria di Federagri hanno sottolineato che “questa situazione potrebbe innescare instabilità sociale e favorire la formazione di nuovi latifondi, impoverendo ulteriormente il tessuto produttivo locale.”
Le organizzazioni sindacali hanno lanciato un appello all’Assessore Barbagallo e al Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, affinché agiscano con tempestività per salvaguardare il settore vitivinicolo e l’economia agricola dell’isola. “È fondamentale proteggere i viticoltori e garantire un futuro sostenibile per questa terra ricca di tradizione e valore,” ha dichiarato Gianfranco Giacalone di Liberi Agricoltori Sicilia.
Le richieste urgenti al governo regionale
Tra le richieste più pressanti vi è l’immediato riconoscimento dello stato di calamità, in modo da attivare misure straordinarie per il sostegno al settore. In parallelo, le organizzazioni chiedono che venga garantito il pagamento completo delle misure agroambientali e che vengano attivati crediti d’imposta per far fronte ai crescenti costi di produzione. La nomina di un commissario straordinario per le dighe è considerata essenziale per prevenire la dispersione delle acque piovane e migliorare la gestione delle risorse idriche.
Con questa serie di interventi, le organizzazioni auspicano che la Regione Siciliana possa offrire un supporto concreto al settore agricolo e, in particolare, ai viticoltori, per evitare che la crisi attuale si trasformi in un dramma economico e sociale irreversibile.