L’Unione Europea, con il Regolamento (UE) 2023/1115, è stata chiara: nessun prodotto legato alla deforestazione potrà più essere commercializzato nel mercato europeo. L’obiettivo è ambizioso: proteggere le foreste, combattere il cambiamento climatico e fermare un processo che, dal 1990, ha cancellato 420 milioni di ettari di boschi nel mondo. Una perdita che non è solo […]
Sono in molti in queste ore a chiedersi cosa sia successo a Bruxelles relativamente alla trattativa tra gli Stati membri dell’Unione europea sulla ripartizione delle quote del pesce spada. I retroscena sono poco chiari, ma il risultato è finito sulla Gazzetta ufficiale UE: 3.736,26 t di quota per l’Italia. “Una quota insufficiente, che penalizza fortemente l’Italia mettendo a rischio la sostenibilità economica e i posti di lavoro di centinaia di imprese di pesca – osserva Angelo Petruzzella, coordinatore nazionale del Dipartimento Pesca di Legacoop Agroalimentare” Si susseguono gli interrogativi che in queste ore non trovano risposte plausibili: perché l’Unione europea in sede ICCAT presenta i propri dati, compresi quelli dichiarati dall’Italia, per ottenere un numero il più possibile elevato di catture e poi in fase di trattativa interna tiene a riferimento un altro periodo temporale che favorisce la Spagna?
“Ci troviamo di fronte all’ennesimo colpo di mannaia dell’Unione europea a danno della pesca italiana, nonostante il puntuale intervento dei nostri parlamentari in sede nazionale ed europea . Occorre una presa di posizione forte del Governo: lo invitiamo pertanto a valutare urgentemente l’opportunità di impugnare il provvedimento comunitario” conclude Petruzzella.