Il Carbon Market Report 2024, pubblicato il 19 novembre dalla Commissione Europea, conferma che il mercato del carbonio europeo, EU ETS (Emission Trading System) è uno strumento cruciale per la lotta ai cambiamenti climatici. Ma esattamente cos’è l’EU ETS? L’EU ETS è il pilastro della politica climatica europea. Istituito nel 2005 è il primo Sistema per […]
Nel primo semestre del 2024, l’occupazione in Sicilia è aumentata del 4,3%, un dato che supera le medie nazionali e del Mezzogiorno (rispettivamente al 2,5% e all’1,5%). L’incremento ha riguardato quasi tutti i settori, ad eccezione dell’agricoltura e del commercio, e ha contribuito a ridurre il tasso di disoccupazione al 14,1%, una diminuzione significativa per una regione che da sempre si confronta con livelli occupazionali inferiori rispetto al resto d’Italia. Lo afferma l’ultimo rapporto della Banca d’Italia, appena pubblicato, che offre un’analisi dettagliata e aggiornata sull’andamento dell’economia siciliana. Questo studio rappresenta una risorsa preziosa per comprendere i recenti sviluppi economici della regione e le principali difficoltà che essa deve affrontare, considerando anche il complesso contesto nazionale e internazionale che ne influenza la crescita.
Ripresa del mercato del lavoro: un segnale positivo da consolidare
Questi risultati suggeriscono una ripresa del mercato del lavoro che, unita a una fase di inflazione contenuta, ha sostenuto il potere d’acquisto delle famiglie siciliane. Tuttavia, il tasso di occupazione, pur in crescita, resta ancora distante dalla media nazionale, richiedendo sforzi continui per consolidare questi progressi con interventi strutturali e inclusivi.
Settore industriale e necessità di diversificazione
Il settore industriale regionale, nonostante le iniziative promosse dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), continua a evidenziare una congiuntura debole. La produzione industriale è rimasta stagnante, con un numero significativo di imprese che ha ridimensionato i piani di investimento. Un dato particolarmente rilevante riguarda le esportazioni, in cui la Sicilia mantiene una forte dipendenza dai prodotti petroliferi, che costituiscono oltre il 60% dell’export regionale. Nel primo semestre del 2024, le esportazioni di merci sono aumentate dell’1,8%, ma con una differenza notevole tra i comparti: i prodotti petroliferi hanno registrato un incremento del 3,7%, mentre quelli non petroliferi sono calati dell’1,0%.
Questa situazione mette in evidenza l’importanza di una diversificazione economica che renda l’isola meno vulnerabile alle oscillazioni del mercato energetico internazionale e favorisca la crescita di settori competitivi come l’agroalimentare e la chimica.
Costruzioni e investimenti pubblici: l’impatto del PNRR
Il settore delle costruzioni, invece, mostra segnali di crescita grazie agli investimenti pubblici sostenuti dal PNRR. Le opere pubbliche avviate negli ultimi anni hanno generato un incremento delle ore lavorate del 3,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sostenendo così l’occupazione. Tuttavia, il mercato immobiliare residenziale risulta in lieve calo: le compravendite sono diminuite dell’1,7%, a fronte di un calo simile a quello del Mezzogiorno ma meno accentuato rispetto alla media nazionale.
Questo duplice andamento evidenzia il ruolo fondamentale del PNRR come volano per le infrastrutture pubbliche, sebbene il settore delle costruzioni richieda una pianificazione a lungo termine per mantenere lo slancio attuale e affrontare le difficoltà del mercato residenziale.
Turismo: crescita trainata dal mercato internazionale
Il turismo continua a rappresentare una risorsa vitale per l’economia siciliana, grazie soprattutto al forte aumento delle presenze straniere, che ha bilanciato la riduzione della domanda interna. Nei primi sei mesi del 2024, il numero di turisti internazionali è aumentato del 20%, e la spesa turistica ha registrato un incremento superiore al 10% rispetto allo stesso periodo del 2023, con particolare beneficio per le strutture alberghiere. Il traffico aeroportuale ha visto una crescita in linea con la media nazionale, mentre il numero di crocieristi nei porti siciliani è aumentato del 6,3%.
Questi dati dimostrano il ruolo cruciale del turismo per l’economia regionale, aprendo spunti per politiche mirate a incentivare un turismo sostenibile e destagionalizzato, capace di portare benefici economici costanti alla regione.
Consumi e indebitamento delle famiglie: luci e ombre
Le famiglie siciliane hanno continuato ad accedere a prestiti per sostenere i consumi, in particolare attraverso il credito al consumo, che ha registrato una crescita del 4,6% nella prima metà del 2024. L’incremento riguarda soprattutto i prestiti personali e quelli finalizzati all’acquisto di beni durevoli, come gli autoveicoli. Parallelamente, i mutui per l’acquisto di abitazioni sono rimasti stabili, nonostante un lieve rallentamento del mercato immobiliare.
Questo ricorso al credito suggerisce sia una maggiore fiducia economica da parte delle famiglie, sia una potenziale necessità di liquidità per far fronte a spese rilevanti. I dati sul risparmio, però, dipingono un quadro di stabilità: mentre i conti correnti delle famiglie hanno registrato una lieve contrazione, i depositi a risparmio hanno visto una crescita costante, a indicare una cautela nelle scelte finanziarie e un tentativo di accantonamento.
Accesso ai finanziamenti per le imprese: sfide per le piccole aziende
Nel primo semestre del 2024, i prestiti alle imprese siciliane si sono ridotti dell’1,3%, colpendo soprattutto le piccole aziende e il settore delle costruzioni. Questo calo riflette una prudenza maggiore da parte delle banche, che hanno intensificato le richieste di garanzie, rendendo così più difficile per molte PMI accedere ai finanziamenti. Anche la qualità del credito ha mostrato segnali di deterioramento: il tasso di insolvenza è aumentato all’1,8%, con un incremento concentrato soprattutto nei servizi e nelle costruzioni.
Questi sviluppi indicano che le piccole e medie imprese, fondamentali per l’economia locale, continuano a incontrare ostacoli nell’ottenere il supporto finanziario necessario. Sarebbe dunque importante considerare politiche bancarie che, pur restando prudenti, possano facilitare l’accesso al credito, così da sostenere la crescita delle attività produttive regionali.
Un percorso di crescita da guidare con strategia
Nel complesso, il 2024 offre segnali di ripresa e dinamismo per l’economia siciliana. Il mercato del lavoro, il turismo e le infrastrutture pubbliche in crescita rappresentano dei punti di forza che hanno già dato impulso al benessere economico. Tuttavia, la situazione evidenzia anche elementi di fragilità: l’indebitamento delle famiglie, la fragilità del settore industriale e le difficoltà di accesso al credito per le piccole imprese sottolineano la necessità di un approccio più strutturato e attento alle peculiarità della regione.
La Sicilia ha davanti a sé la possibilità di consolidare questi progressi e trasformare le criticità in occasioni di sviluppo sostenibile. Affinché questo avvenga, saranno cruciali politiche mirate alla diversificazione economica, alla valorizzazione dei settori emergenti e a una gestione equilibrata delle risorse. Sostenere questa ripresa con azioni coordinate e strategiche potrebbe dare all’isola un futuro economico più solido e resiliente, capace di affrontare le sfide globali con maggiore stabilità e sicurezza.
Brigida Raso