Il vicepresidente e assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, ha istituito una Commissione d’indagine per precisare l’origine e la configurazione dei 2,1 miliardi di disavanzo maturato durante le precedenti legislature, che il governo Musumeci si è ritrovato a gestire con la conseguente difficoltà a riequilibrare i conti pubblici.
La Commissione d’indagine, i cui componenti, tutti esterni all’amministrazione, svolgeranno l’incarico a titolo gratuito, sarà coordinata da Giovanni Sapienza, già direttore generale del dipartimento del Bilancio e costituita da: Esmeralda Bucalo, docente di diritto costituzionale dell’Università di Palermo, Riccardo Compagnino, commercialista e da Raffaele Mazzeo, commercialista, esperto in controllo dei conti pubblici.
Compito della Commissione, come previsto nel decreto istitutivo, è quello di “accertare in tempi brevi le cause che hanno prodotto il disavanzo acclarato dalla Corte dei Conti con la sentenza 1/2019, l’effettiva configurazione e la composizione”.
Sullo sfondo c’è, infatti, la sentenza del gennaio scorso della magistratura contabile (Sezioni riunite della Corte dei Conti in speciale composizione) che ha confermato l’entità del disavanzo già accertata dalla sezione siciliana della Corte dei Conti.
“Appena riceverò la relazione dalla commissione – precisa il vicepresidente – ne informerò il presidente della Regione, l’Assemblea regionale e la Corte dei Conti. Il disavanzo accertato al 2017 è diventato un ordigno ad orologeria che abbiamo, tuttavia, in gran parte disinnescato grazie all’accordo concluso il 22 dicembre scorso con lo Stato, che ci consente di spalmare 1,6 milioni di disavanzo in 30 anni – sottolinea Armao -. Nel frattempo, prosegue il negoziato con lo Stato per garantire, nonostante questa pesante eredità, gli equilibri di bilancio. Il Governo regionale è impegnato direttamente e da parte del Mef c’è ampia disponibilità”.