Il Carbon Market Report 2024, pubblicato il 19 novembre dalla Commissione Europea, conferma che il mercato del carbonio europeo, EU ETS (Emission Trading System) è uno strumento cruciale per la lotta ai cambiamenti climatici. Ma esattamente cos’è l’EU ETS? L’EU ETS è il pilastro della politica climatica europea. Istituito nel 2005 è il primo Sistema per […]
A dicembre dell’anno scorso, l’approvazione da parte del Consiglio Europeo di una revisione significativa del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) italiano ha segnato un punto di svolta nella gestione dei fondi destinati alla ripresa post-pandemica. La decisione del governo Meloni di chiedere modifiche era motivata, tra l’altro, dalle difficoltà incontrate dai piccoli enti attuatori nel rispettare le scadenze rigorose stabilite dal piano. Di conseguenza, si prevedeva la revoca del finanziamento per 9 iniziative focalizzate principalmente sui comuni e le città metropolitane, lasciando un’ombra di incertezza sulle opere effettivamente finanziate e il loro stato di avanzamento.
Questa situazione di ambiguità ha spinto all’invio di una nuova richiesta di accesso generalizzato agli atti (Foia) agli organi competenti, supportata dall’Osservatorio civico Pnrr, centinaia di organizzazioni della campagna #DatiBeneComune e l’assistenza dello studio legale E-Lex. L’obiettivo è chiaro: ripristinare un livello minimo di trasparenza e informazione per consentire un controllo pubblico e generalizzato sulla gestione del Pnrr.
Nonostante i progressi conseguiti grazie alle pressioni esercitate, le informazioni disponibili restano insufficienti. Mancano dati chiave, come l’effettivo impatto del piano su aspetti cruciali quali il sostegno ai giovani, la lotta alla disparità di genere e la riduzione del divario di cittadinanza. Inoltre, le modalità di pubblicazione e l’aggiornamento delle informazioni relative ai progetti finanziati e al rispetto delle scadenze previste dal piano lasciano molto a desiderare.
Il portale italiadomani.it, sebbene avrebbe dovuto fungere da punto di riferimento per monitorare l’avanzamento del Pnrr, si rivela carente, con aggiornamenti sporadici e non sistematici. Analogamente, i dettagli sui progetti finanziati dal piano sono stati a lungo lacunosi, con solo recenti miglioramenti che hanno portato alla divulgazione di dati su circa 230mila progetti.
Nonostante questi passi avanti, persiste un bisogno critico di informazioni sull’avanzamento fisico e finanziario dei progetti. Si richiede, quindi, la pubblicazione tempestiva di dati aggiornati, in particolare in relazione ai progetti stralciati a seguito della revisione del piano. La mancanza di chiarezza su come verranno finanziati questi progetti stralciati rappresenta un rischio significativo per comuni, enti pubblici e privati coinvolti.
Inoltre, le difficoltà amministrative e burocratiche affrontate dai comuni nell’accedere ai fondi Pnrr evidenziano la necessità di un controllo più stringente e di una maggiore facilitazione nel processo. La rigidità dei criteri europei di rendicontazione rispetto a quelli italiani aggiunge un ulteriore strato di complessità, potenzialmente pregiudicando il completamento dei progetti entro il termine previsto del 2026.
La situazione attuale del Pnrr richiede un’azione immediata per garantire la trasparenza e l’efficacia nella gestione dei fondi. Solo con la completa divulgazione delle informazioni sarà possibile monitorare adeguatamente l’avanzamento del piano e assicurare che i fondi vengano utilizzati nel modo più efficace per sostenere la ripresa e la resilienza dell’Italia.