L’Unione Europea, con il Regolamento (UE) 2023/1115, è stata chiara: nessun prodotto legato alla deforestazione potrà più essere commercializzato nel mercato europeo. L’obiettivo è ambizioso: proteggere le foreste, combattere il cambiamento climatico e fermare un processo che, dal 1990, ha cancellato 420 milioni di ettari di boschi nel mondo. Una perdita che non è solo […]
I Giovani imprenditori siciliani di Confindustria guardano con estremo interesse al processo in corso sul regionalismo differenziato, cogliendone un’occasione per il rafforzamento della competitività dei territori, “a patto che – afferma il presidente Gero La Rocca – vengano definiti, nel rispetto dell’unità nazionale, parametri chiari con clausole di supremazia su materie strategiche per l’economia che hanno un impatto sull’intero sistema-Paese, a partire dalle grandi reti, le fonti di energia, le infrastrutture e, soprattutto, si dia finalmente dignità allo Statuto siciliano”.
“L’autonomia – aggiunge La Rocca – può essere considerata come una modalità di coinvolgimento dei diversi livelli di governo nella formazione delle politiche pubbliche e nell’esercizio più efficiente delle competenze, ma occorre agire con buon senso assicurando il principio di equità, scongiurando incrementi della pressione fiscale e, quanto alle risorse, auspicando un sistema di premi e sanzioni capace di coniugare efficienza, solidarietà e perequazione a tutela del Mezzogiorno e, nello specifico, della Sicilia”.
L’autonomia rafforzata può essere una sfida per il futuro dell’Italia.
“Per questo – commenta il presidente dei Giovani imprenditori della Sicilia – l’auspicio è che il processo decisionale sia trasparente e allargato, condizioni che possono essere assicurate da un ruolo attivo di compartecipazione e vigilanza del Parlamento, garante del pluralismo istituzionale e sociale, e da un dibattito aperto alle rappresentanze degli interessi”.
Un sì al decentramento quindi, se questo è utile a garantire una maggiore efficienza del sistema Paese ma, aggiunge La Rocca, “senza tralasciare il tema dell’Autonomia siciliana così ‘speciale’ e così clamorosamente tradita nel tempo. È il momento di portare avanti un confronto capace di restituire la dignità che costituzionalmente spetta alla Sicilia, nell’interesse del futuro che meritano le giovani generazioni”.