La Sicilia ha ottenuto un finanziamento di 1,149 miliardi di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) per sostenere interventi di rigenerazione urbana. Questi fondi sono suddivisi in tre principali categorie: 214,7 milioni per 9 progetti del programma “Pinqua”, 513 milioni per i Piani Urbani Integrati e 421,6 milioni per il programma Piccoli Comuni del Viminale. Inoltre, ci sono risorse aggiuntive stanziate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, dal Piano Nazionale Complementare e dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI).
Nonostante queste significative risorse, un’analisi del Centro studi di Ance nazionale evidenzia che, a seguito dell’ultima revisione del Pnrr, circa 1 miliardo di euro destinati alla rigenerazione urbana in Sicilia potrebbero essere esclusi dal piano. Questo rischio coinvolge 360 progetti, di cui 253 sono interventi di rigenerazione urbana (pari al 70%) e 107 sono progetti dei Piani Urbani Integrati (pari al 30%). Il valore complessivo di questi progetti è di 922,1 milioni di euro, con 420,7 milioni dedicati alla rigenerazione urbana e 501,5 milioni ai Piani Urbani Integrati.
Durante il festival “Città in Scena, Festival della Rigenerazione Urbana”, la presidente nazionale dell’Ance, Federica Brancaccio, ha sottolineato l’importanza della rigenerazione urbana per il futuro del Paese. Ha dichiarato: “La rigenerazione urbana è il futuro di questo Paese. È sulle città, in particolare del Mezzogiorno, che si gioca la sfida della crescita per i prossimi anni, l’Italia è in forte ritardo. Al Sud ci sono meraviglie da riqualificare e questa tappa in Sicilia è per me motivo di orgoglio, anche come prima presidente Ance che viene dal Mezzogiorno. Dopo il Pnrr, dovremo essere pronti a investire sulle nostre città, sulle relazioni urbane e sociali e non solo economiche.”
Riguardo ai fondi del Pnrr a rischio, Brancaccio ha aggiunto: “A seguito di questa riprogrammazione, forse c’è qualcosa di più di un miliardo a rischio. Dobbiamo assolutamente scongiurare questo pericolo, perché, al di là degli investimenti privati, il Sud ha bisogno ancora di investimenti pubblici per superare quel gap infrastrutturale che ad oggi non si riesce a colmare.”
L’assessora regionale all’Ambiente, Elena Pagana, ha illustrato le azioni intraprese dalla Regione per sostenere la rigenerazione urbana. “La rigenerazione urbana ha un ruolo molto importante e trova spazio fra le priorità del governo regionale. Non a caso la programmazione europea del Po Fesr dedica una misura a questo tema”, ha dichiarato Pagana. Ha inoltre spiegato che la Regione sta accompagnando questi interventi con riforme urbanistiche ed edilizie, grazie alla specialità autonomistica della Regione.
Sul tema dei fondi a rischio, il presidente regionale di Ance Sicilia, Santo Cutrone, ha evidenziato i risultati concreti ottenuti finora dagli investimenti in rigenerazione urbana, auspicando che Stato e Regione trovino un modo per garantire la continuità degli investimenti programmati. L’assessora Pagana ha lasciato intendere che vi è la possibilità di recuperare questi fondi nell’ambito dell’Accordo di Coesione che dovrebbe essere firmato col governo nazionale entro il mese. “Abbiamo portato avanti l’Accordo di Coesione portando avanti le indicazioni che sono state fissate dal governo regionale: cioè, pochi progetti, ma importanti per creare sviluppo e coesione in Sicilia.”
Infine, Pagana ha annunciato l’attesa per una sintesi tra le varie proposte di legge in materia di rigenerazione urbana da parte del governo e del Parlamento nazionali, promettendo che il governo regionale farà la propria parte per giungere al varo di una legge regionale in materia.
La rigenerazione urbana in Sicilia rappresenta un’opportunità cruciale per lo sviluppo e la crescita economica dell’Isola. Tuttavia, la possibilità di perdere un miliardo di euro di finanziamenti mette a rischio la realizzazione di numerosi progetti strategici. È fondamentale che le istituzioni a tutti i livelli lavorino insieme per assicurare che questi fondi vengano utilizzati efficacemente per trasformare le città siciliane e migliorare la qualità della vita dei loro abitanti.
“In relazione alle preoccupazioni dell’Ance relative agli investimenti PNRR nella Regione Sicilia, ancora una volta siamo chiamati ad intervenire per ristabilire una corretta informazione e per tranquillizzare le imprese e i cittadini in quanto non vi è il rischio di nessun taglio di risorse. Nel dettaglio, la misura – PINQuA – non è stata oggetto della revisione; in ordine ai Piani Urbani Integrati ed alle Piccole e medie opere il Decreto-legge PNRR, convertito in legge a fine aprile, ha assicurato la completa copertura finanziaria di tutti gli interventi. Non sono stati previsti tagli al fondo complementare e al fondo BEI”.
Così il Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, in riferimento alla proiezione elaborata dall’Ance, che ha ipotizzato il rischio di tagli di 1 miliardo di euro per le opere di rigenerazione urbana nella Regione Sicilia.
“In questo quadro è quanto mai auspicabile, da parte di ANCE, una maggiore attenzione sull’attuazione del Piano, che procede secondo il cronoprogramma prestabilito, con l’ultimazione della progettazione esecutiva delle opere e la conseguente apertura dei cantieri. Ad oggi, – evidenzia il Ministro Fitto – la riuscita del Piano dipende soprattutto dalla capacità delle imprese di realizzare gli interventi nei tempi previsti, nel pieno rispetto dei criteri e delle condizionalità del PNRR”.