L’Unione Europea, con il Regolamento (UE) 2023/1115, è stata chiara: nessun prodotto legato alla deforestazione potrà più essere commercializzato nel mercato europeo. L’obiettivo è ambizioso: proteggere le foreste, combattere il cambiamento climatico e fermare un processo che, dal 1990, ha cancellato 420 milioni di ettari di boschi nel mondo. Una perdita che non è solo […]
“Invitiamo i cittadini a verificare le disposizioni attuative dettate dai propri Comuni al fine di chiedere nei termini, eventualmente, una riduzione sul pagamento della Tari, ci riferiamo in particolar modo a quei cittadini che detengono un immobile ma non vivono più nelle proprie città”. Cosi l’Adiconsum Palermo Trapani interviene sul prossimo pagamento della Tari previsto ad aprile, e le eventuali riduzioni ed esenzioni.
“Tanti giovani – commenta Marco Stassi presidente Adiconsum Palermo Trapani – abbandonano la città per andare a vivere in luoghi dove poter trovare una sicurezza lavorativa e, quindi, economica. Questo fenomeno comporta che, talvolta chi parte, decida di mantenere la propria abitazione nella città natale, non concedendola in locazione, per farvi ritorno, eventualmente, durante i periodi di vacanza. Questa scelta è però diventata assolutamente anti-economica da quando è stata introdotta la Tari perché il presupposto dell’imposta è il possesso o la detenzione a qualunque titolo di beni immobili, suscettibili di produrre rifiuti urbani”. “Auspichiamo quindi, che le amministrazioni dei Comuni considerato l’elevato tasso di immobili utilizzati in maniera ridotta, possano provvedere a un sostegno nei confronti di coloro che, spesso non di buon grado, hanno dovuto abbandonare la propria terra”.
Adiconsum invita dunque i cittadini a informarsi per conoscere i propri diritti, “e qualora vi sia il sospetto di irregolarità o di errori, li invitiamo a rivolgersi alle associazioni di consumatori”. L’Adiconsum inoltre esprime preoccupazione sui possibili rincari della tassa. “Ci auguriamo infine che non siano i cittadini a pagare possibili aumenti sulla tassa che potrebbe scattare a causa dei costi esorbitanti legati all’invio dei rifiuti all’estero”.