L’Unione Europea, con il Regolamento (UE) 2023/1115, è stata chiara: nessun prodotto legato alla deforestazione potrà più essere commercializzato nel mercato europeo. L’obiettivo è ambizioso: proteggere le foreste, combattere il cambiamento climatico e fermare un processo che, dal 1990, ha cancellato 420 milioni di ettari di boschi nel mondo. Una perdita che non è solo […]
“I cittadini di Termini Imerese e del comprensorio non sono cittadini di serie B. Il presidente della Regione Nello Musumeci intervenga per scongiurare l’ennesimo rischio ambientale che si prospetta con il nuovo progetto di conversione di una parte della centrale Ettore Majorana”.
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A dichiararlo è il deputato regionale del Movimento 5 Stelle Luigi Sunseri, primo firmatario del gruppo M5S Ars di una interrogazione al presidente della Regione Musumeci e all’Assessore Cordaro per chiedere se e come il governo regionale intenda intervenire per stoppare le modalità di riconversione della centrale Enel di Termini Imerese.
“Il progetto di riconversione della centrale Enel di Termini Imerese così come è – spiega Sunseri – è tutt’altro che green dato che in maniera assolutamente tardiva, Enel comunicava l’intenzione di cedere, a seguito di frazionamento, il parco serbatoi e il pontile ad un soggetto privato, la società Cancascì Petroli S.r.l., che avrebbe intenzione di realizzare un progetto industriale volto alla trasformazione, allo stoccaggio e alla successiva commercializzazione di biocarburanti. Nonostante il Comune di Termini Imerese – spiega Sunseri – abbia espresso parere contrario al progetto preliminare di frazionamento ed il totale mancato coinvolgimento della cittadinanza, la società Cancascì Petroli S.r.l. continua ad andare avanti forte di un nulla osta preventivo dell’IRSAP. Peccato – sottolinea il deputato M5S – che l’ex Asi non può interferire con la competenza esclusiva del Comune in materia urbanistica. Inoltre, dal ‘progetto di frazionamento’ allegato da Enel Produzione S.p.A. si rileva che quattro serbatoi, posti sul fronte della strada, sconfinano dalla particella originaria e ricadono sull’area del demanio marittimo, ebbene, il progetto di frazionamento non è mai stato presentato al catasto, né è mai stato approvato alcun progetto di trasformazione urbanistica che ne legittimi il deposito”.
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“A questo punto chiediamo cosa intenda fare la Regione a tutela dei cittadini termitani. Musumeci – conclude il deputato M5S – prenda in considerazione il grido d’allarme di una comunità che è stata già danneggiata da politiche industriali sbagliate che hanno distrutto il territorio e l’economia e che in più occasioni ha manifestato la propria contrarietà a questo progetto”.