“Terna sta portando avanti una riorganizzazione aziendale in dipartimenti che appare tanto come un abbandono del nostro territorio palermitano e che non farà altro che impoverirlo sotto l’aspetto dell’occupazione, eliminando di fatto le figure apicali ad elevato~know how nonostante la qualità delle professionalità presenti”. Ad affermarlo sono i segretari di Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil Palermo, Calogero Guzzetta Carlo Santodonato e Maurizio Terrani. La riorganizzazione prevede sei dipartimenti.
“Sarebbe stata l’occasione per considerare l’apertura di una sede Direzionale a Palermo, vista l’importanza e la strategicità della regione e gli ingenti investimenti che l’azienda si appresta a realizzare nel nostro territorio”. “La Sicilia invece sarà accorpata con il dipartimento Centro con Abruzzo Molise e Lazio e non ne comprendiamo la logica, trasferendo le sedi amministrative in altre regioni, e dunque con queste le figure apicali finora presenti aPalermo”. “Non siamo d’accordo e piuttosto, contro questa decisione rivendichiamo, la~costituzione di un settimo Dipartimento Sicilia che dia la giusta autonomia alla regione”. I tre segretari di Cgil Cisl Uil Palermo, Mario Ridulfo, Leonardo La Piana e Claudio Barone affermano, “se anche aziende importanti come Terna abbandonano di fatto il territorio svuotando di competenze la sede di Palermo e le altre sedi regionali come si può pensare a un rilancio dell’occupazione qualificata nel mezzogiorno. Se società come Terna ad alto coinvolgimento pubblico si comportano così quale esempio possono dare alle altre aziende ed imprese medio grandi presenti nel nostro territorio. Auspichiamo un ripensamento e ci auguriamo che ci sia da parte di tutti un coinvolgimento per far desistere la società da questa operazione non adeguata è incomprensibile”.
Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Palermo aggiungono “anche~l’aspetto della sicurezza desta profonde preoccupazioni datoche per coprire l’assenza delle figure apicali a Palermo, Terna~intende rilasciare solo deleghe diffuse che annulleranno il potere di intervento diretto complicando di fatto la risoluzione dei problemi e ciò è preoccupante, anche alla luce degli incidenti sul lavoro avvenuti lo scorso anno nel settore”. I tre sindacati concludono “chiediamo con forza a Terna un ripensamento su tale scelta che non~è condivisa e quindi di rivedere il progetto”.