L’Unione Europea, con il Regolamento (UE) 2023/1115, è stata chiara: nessun prodotto legato alla deforestazione potrà più essere commercializzato nel mercato europeo. L’obiettivo è ambizioso: proteggere le foreste, combattere il cambiamento climatico e fermare un processo che, dal 1990, ha cancellato 420 milioni di ettari di boschi nel mondo. Una perdita che non è solo […]
Il Tar Lazio ha pubblicato poche ore fa la prima sentenza definitiva di uno dei ricorsi avverso i Tolc di Medicina, presentato dallo studio legale Leone-Fell & C. e discusso lo scorso 10 gennaio e, accogliendo le censure presentate, annulla il bando e la graduatoria di merito.
“Siamo felici di questa prima vittoria e che il giudice abbia accolto le nostre tesi e le abbia ritenute fondate – spiegano gli avvocati Francesco Leone, Simona Fell, Floriana Barbata e Valentina Guddo dello studio legale Leone-Fell & C. che difendono oltre 3.500 ricorrenti – concordando con noi sull’irregolarità del bando e dell’equalizzatore”.
Scrivono i giudici: “Ritiene il Collegio che, nel caso ora in esame, il meccanismo introdotto dall’amministrazione non soddisfi le richiamate esigenze, presentando elementi di alea che, da un lato, non sono giustificati da esigenze oggettive della selezione e, dall’altro, non consentono un ordinamento degli aspiranti sulla base della sola performance, essendo la relativa posizione influenzata, in maniera anche significativa e determinante l’accesso ai corsi di laurea, dall’attribuzione di un fattore di parametrazione del punteggio che limita, in modo per ciascuno diverso, il punteggio massimo raggiungibile e che mina, pertanto, la par condicio tra i candidati. (…) Un sistema siffatto non è, dunque, idoneo ad assicurare la selezione dei candidati più meritevoli e non può, pertanto, superare il vaglio di legittimità”.
“Non siamo d’accordo con le conclusioni della sentenza – spiegano i legali – perché il diritto amministrativo in casi come questo prevede un risarcimento del danno. Il giudice, sebbene abbia annullato bando e graduatoria e decretato l’illegittimità di tutta la procedura, non ha previsto l’immatricolazione in sovrannumero. La battaglia dunque non è ancora conclusa, se i ricorrenti vorranno proporremo appello al Consiglio di Stato. Le due strade plausibili sono infatti la ripetizione della prova per tutti i candidati o l’immatricolazione in sovrannumero per i ricorrenti. Non esiste altra opzione”.