Si è svolto ieri a Catania, presso l’NH Hotel Parco degli Aragonesi, il primo appuntamento del programma “La sfida della sostenibilità – Stakeholders a confronto”, organizzato da Manageritalia Sicilia. Con oltre 120 partecipanti tra rappresentanti istituzionali, imprenditori e giovani universitari, l’evento dal titolo “Verso un futuro sostenibile” ha inaugurato un ciclo di incontri in cinque […]
L’attività di indagine che ha portato agli odierni avvisi di garanzia, trae origine da un accertamento effettuato nell’anno 2014 presso l’impianto di gestione rifiuti di Santa Flavia di proprietà della SER.ECO srl ove vennero segnalate alcune irregolarità nella gestione dei rifiuti, a seguito delle quali la Procura della Repubblica di Palermo investì per lo svolgimento delle indagini gli uomini del Corpo forestale dello Stato, oggi Carabinieri Forestali.
Le indagini, sviluppate anche mediante l’utilizzo di attività tecniche quali intercettazioni telefoniche e captazione di immagini e durate complessivamente quasi due anni, sono state estese anche a un secondo impianto sito nel Comune di Cefalà Diana, anch’esso di proprietà della SER.ECO srl ma in condivisione con l’A.T.O. ALTO BELICE AMBIENTE. Le indagini hanno inoltre riguardato la società Ecogestioni srl, amministrata di fatto dalla stessa compagine societaria della SER.ECO srl, e specializzata nell’attività di trasporto rifiuti conto terzi.
A seguito dell’aggiudicazione di appalti pubblici per un importo complessivamente superiore a €. 700.000, le suddette società effettuavano, ciascuna apparentemente in maniera autonoma, i servizi di trasporto e di gestione dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata per conto di numerosi Comuni del Palermitano.
L’attività investigativa ha consentito di accertare l’esistenza di un’attività organizzata per il traffico illecito di ingenti quantitativi di rifiuti urbani pericolosi e rifiuti speciali pericolosi (stimati in 82 tonnellate) che venivano arbitrariamente classificati come rifiuti non pericolosi e come tali conferiti a un impianto non autorizzato alla ricezione di rifiuti pericolosi con sede nella Provincia di Mantova il cui amministratore risulta indagato in concorso con i legali rappresentanti della SER.ECO della ECOGESTIONI e dell’ALTO BELICE AMBIENTE.
Le indagini consentivano altresì di accertare la frode realizzata dalla ECOGESTIONI, in concorso con la SERECO, consistente nell’artificioso aumento del peso dei rifiuti conferiti dai Comuni presso l’impianto di Cefalà Diana.
A conclusione delle indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Palermo (originariamente assegnate al Proc. Agg. Dott. Sergio Demontis e successivamente curate e coordinate dal Proc. Agg. Dott.ssa Marzia Sabella e dal Sost. Proc. Dott.ssa Claudia Ferrari), militari di questo Centro Anticrimine Natura – N.I.P.A.A.F., notificavano n. 11 avvisi ex art. 415 bis c.p.p. emessi della Procura della Repubblica di Palermo a carico di n. 9 persone fisiche per i reati di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti (art. 260 D. Lgs.vo n. 152/2006) e frode nelle pubbliche forniture (art. 356 c.p.) nonché a carico delle stesse società coinvolte per i profili di responsabilità amministrativa delle persone giuridiche ai sensi dell’art. 25 undecies co. 2 lett. f) D. Lgs.vo n. 231/01.
Grazie al supporto dei militari del nucleo di polizia tributaria del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo, le indagini consentivano altresì di accertare ulteriori reati di natura fiscale e tributaria per oltre € 200.000 di tributi non versati.