Molte persone al momento sono alla ricerca di un lavoro, dai giovani universitari che approcciano per la prima volta il mondo professionale, fino ad arrivare a chi sta cercando di riqualificarsi. Purtroppo, come sempre, non si tratta di una strada facile, dato che non è semplice farsi notare dalle aziende. Queste ultime ricevono migliaia di curriculum e di auto-candidature, e oramai i responsabili impiegano pochissimo tempo per analizzare il candidato, con le chance che si riducono di pari passo. Anche perché trovare lavoro è un po’ come un’arte: chi la padroneggia meglio, ottiene risultati migliori degli altri. Ed ecco tre consigli decisivi per chi cerca una nuova occupazione.
Imparare una nuova lingua: l’esempio dello spagnolo
Oramai le lingue straniere rappresentano un plus non indifferente in numerose professioni, e un obbligo per certe altre. Di conseguenza, può essere molto importante inserire una seconda lingua nel proprio CV, a patto di non limitarsi solo all’inglese. Certo, quest’ultima resta comunque la più gettonata e apre molte porte nel mondo del lavoro, ma non è l’unica: ci sono tante altre lingue che possono spingere a tentare nuove strade. Ad esempio oggi è possibile frequentare un corso di spagnolo gratis (per la prima lezione) come quello di Babbel, perché questo idioma può diventare davvero prezioso per arricchire un curriculum vitae. Per prima cosa è una delle lingue più parlate al mondo, e ci sono più opportunità professionali, perché non sono molti gli italiani che lo parlano correttamente. In secondo luogo, essendo più vicino all’italiano, l’apprendimento di questo idioma risulta più naturale ed immediato, rispetto ad altri, anche se ovviamente bisogna studiarlo con attenzione e costanza. Infine, dal commercio al turismo, sono tantissime le aziende di settore che cercano persone con questa competenza.
Realizzare bene il proprio curriculum
Prima di arrivare alla selezione vera e propria, i candidati passano dal cosiddetto “imbuto del curriculum”: migliaia di mail che arrivano in sede, pochi secondi per analizzarle una per una, pochissimi vincitori della contesa. E allora molte delle carte migliori si giocano proprio in questa fase, con il CV che deve risultare accattivante e convincente, oltre che completo. Funziona un po’ come la cucina: non conta solo il cibo, ma anche l’impiattamento, quindi sostanza e apparenza devono andare di pari passo. Il primo consiglio è di distaccarsi dalla logica del CV europeo e di provare soluzioni nuove, utilizzando magari un template creativo reperibile online, oppure dei programmi specifici. A livello di contenuti, dopo i dati del candidato, vanno inserite le esperienze lavorative in ordine cronologico, dalle più recenti alle più vecchie. Soltanto dopo vanno inseriti gli studi e le certificazioni, per un motivo preciso: chi legge il documento deve trovare subito le informazioni più interessanti. Un’altra soluzione creativa e innovativa è il video curriculum, che all’estero spopola già da alcuni anni.
Sviluppare le soft skill
Capacità di comunicare, abilità nel lavorare in simbiosi con un gruppo di persone, resilienza, resistenza al lavoro sotto stress: queste sono solo alcune delle soft skill più importanti, che possono valorizzare le competenze primarie, creando un valore aggiunto prezioso per un’azienda. Naturalmente queste capacità vanno sperimentate sul campo, magari svolgendo dei lavoretti collaterali, e mettendole alla prova. Non esistono infatti delle scuole che spiegano come svilupparle, anche perché spesso sono molto personali e legate all’unicità di ogni singolo individuo. La maniera migliore per portarle a galla e per farle crescere è, appunto, testarle. Altre soft skill importantissime sono ad esempio il problem solving, la pianificazione e la capacità di rispettare i tempi di consegna di un lavoro.
Dalle lingue straniere alle soft skill, quindi, sono diversi gli aspetti importanti su cui concentrarsi per migliorarsi e per migliorare di conseguenza il proprio CV. Che, come detto, va realizzato a dovere per essere notato più facilmente dalle aziende.