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Il concorso di idee era stato lanciato a giugno scorso dell’associazione Parco Libero OdV in partnership con IASLA – Società Scientifica Italiana di Architettura del Paesaggio. Una Call rivolta a studenti e giovani professionisti (fino a 3 anni dalla laurea) per iniziare ad immaginare il futuro del Parco Libero di Palermo e restituire alla fruizione dei palermitani una delle zone più belle e depredate di Palermo, il così detto “mammellone” di Acqua dei Corsari: 11 ettari sulla Costa Sud intitolati nel 2013 all’imprenditore Libero Grassi, ucciso il 29 agosto 1991 per essersi opposto pubblicamente al racket delle estorsioni. A rispondere nei mesi scorsi sono stati giovani di tutta Italia riuniti in 12 accorpamenti e da questa mattina, la graduatoria provvisoria del Concorso insieme al verbale della seduta di aggiudicazione sono online sul sito dell’Associazione Parco Libero https://www.parcolibero.org/esiti-concorso/.
Presieduta dall’architetto Manfredi Leone – docente di Architettura del Paesaggio presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Palermo e coordinatore della Call – la commissione aggiudicatrice si è riunita il 13 novembre scorso valutando le idee secondo una griglia di parametri. Alla fine delle valutazioni, la migliore idea progettuale è risultata quella del raggruppamento identificato con codice N2EGLADP composto da Edoardo Cicala (capogruppo), Gioacchino Spallina, Natalia Di Gangi, Laura Castelluccio, Emanuele Di Lorenzo, Angel Ramos Domìnguez, Davide Trapani, Francesco Marletta che ha ottenuto 68 punti. Si è classificato “secondo” con un punteggio di 63, il gruppo identificato con codice PROX8866 composto da Alessandro Viscuso (capogruppo), Roberta Marchese, Marta Lo Piccolo. A seguire, per il terzo posto con 62 punti, un ex aequo che premia due diversi raggruppamenti: VASTE445 composto da Alessandro Tornetta (capogruppo), Angelo Vitello, Edoardo Sanfilippo; e 55L117CW composto da Francesco Gnoffo (capogruppo), Davide Gianluca Abbate. I primi tre classificati si aggiudicano rispettivamente premi da 3000 euro, 1500 euro, e 700 euro (diviso in due per l’ex aequo).
«Siamo soddisfatti della partecipazione e delle proposte che sono arrivate – dice il professore Manfredi Leone – I primi tre classificati sono quelli che hanno compreso meglio le finalità del bando proponendo idee che si integrano bene con il contesto del territorio della Costa Sud. A breve, in collaborazione con il Comune, presenteremo tutti i risultati in un’iniziativa pubblica, aperta alla città».
Promotori e sostenitori del concorso di idee sono: il Comune di Palermo (con cui l’associazione Parco Libero ha siglato un protocollo d’intesa), SITdA- Società Italiana di Tecnologia dell’Architettura, l’Università degli Studi di Palermo, Confcommercio Imprese per l’Italia e Confcommercio Palermo. Hanno dato il loro patrocinio, inoltre: AIAPP – Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio, l’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Palermo, e l’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale.
La Commissione aggiudicatrice è composta da: Manfredi Leone (presidente della commissione), Alice Grassi, presidente dell’associazione Parco Libero; Sergio Marino, assessore del Comune di Palermo; Maria Luisa Germanà, docente Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Palermo; Paolo Inglese, professore al Dipartimento Scienze Agrarie Alimentari e Forestali dell’Università degli Studi di Palermo; Fabio Di Carlo, professore di Architettura del Paesaggio e presidente di IASLA; Mario Losasso, professore di Tecnologia dell’Agricoltura e presidente della SITdA; Maria Cristina Tullio, architetto paesaggista e presidente di AIAPP nazionale; Gualtiero Parlato, presidente dell’Ordine degli Architetti di Palermo; e Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo.
A seguire, le motivazioni per i progetti vincitori.
Primo premio:
Il progetto si presenta molto equilibrato e risponde in pieno a tutte le richieste del bando di concorso. La proposta tiene conto del margine urbano costruito e si articola con un sapiente equilibrio distributivo. Gli obiettivi del progetto sono chiaramente esplicitati a partire dalle riconnessioni con i flussi di traffico generali, ed ha nel recupero del paesaggio e della biodiversità uno dei temi principali.
Sia pure nel poco spazio assegnato dal bando alle tavole grafiche, l’elaborazione tiene conto delle condizioni ambientali del sito e approfondisce con intelligenza i criteri adottati dal gruppo di progettazione, che si riassumono in:
– approccio multidisciplinare
– multiscalarità progettuale
– paesaggio come elemento dinamico
– sostenibilità ecologica
Nella proposta sono ben rappresentate diverse aree e relative funzioni: gli accessi, la sosta, le aree destinate al movimento, l’acqua, il bosco, la porta di accesso “dei corsari”, il sistema costiero, le aree gioco, il teatro.
Completa l’unanime giudizio di valore una rappresentazione garbata ed efficace che rende immediata la comprensione delle scelte adottate.
Secondo premio:
La proposta è risultata apprezzabile per la sua efficace semplicità e per la chiarezza esemplificativa nell’affrontare le aree di dettaglio. Apprezzabile la messa in evidenza di alcune preesistenze che possono entrare a pieno titolo nella futura organizzazione del parco e nella riqualificazione dell’area.
Terzo Premio in ex aequo
VASTE445
Un’alberatura potente e distribuita sull’intera area di progetto è l’elemento connotante di questa proposta, quasi naive. Il tracciato regolatore dei viali crea una sistema ordinato che scompone le masse naturali inserite inquadrando le visuali del paesaggio del golfo. Le aree attrezzate punteggiano il sistema vegetale completando le dotazioni di questo parco urbano.
55L117CW
l temi dei frammenti dispersi nel parco e delle geometrie spezzate caratterizzano questa proposta progettuale, in cui bosco e radura si alternano in un gioco di pieni e di vuoti. Architetture solide e pergole leggere punteggiano le radure e i percorsi, un sistema di aree attrezzate rinforza il percorso principale verso il margine della scarpata marina. Interessante il contrappunto tra la coltre vegetata della superficie e la brulla scarpata verso il mare, che presumibilmente non è stata oggetto di intervento per scelta progettuale.